Conversazioni con Alessio II
Angelica Carpifave
Mondadori, pagg.415, Euro 18,60
 
Certamente mai prima d‘ora un Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, il Capo della Chiesa ortodossa più grande del mondo, ha conversato con tanto impegno e su questioni così varie e così importanti, passando dalla dimensione religiosa a quella politica. Sua ospite è stata Angelica Carpifave, una giovane studiosa di cultura russa.
Le conversazioni si sono svolte, tra il 2000 e il 2002, nella residenza ufficiale del Patriarca Alessio II.
Ripercorrendo la storia dell’Ortodossia in epoca sovietica, l’Autrice riconosce che, negli anni della Grande Guerra Patriottica, “la Chiesa ortodossa russa trasse beneficio dalla nuova politica religiosa di Stalin. Si venne in un certo senso a creare il blocco Nazione-Ortodossia. Nel 1943 il Patriarcato di Mosca venne riconosciuto de iure, come suprema autorità ecclesiastica, da parte dello Stato. Il governo autorizzò la convocazione di un Sinodo per l’elezione del nuovo patriarca; furono concesse l’apertura di una scuola ecclesiastica e la possibilità al clero di impartire lezioni di catechismo ai bambini, su richiesta dei genitori. Il monachesimo russo rinacque e il governo permise la riapertura della laura della Santissima Trinità di San Sergio di Radone?, che nel 1920 era stata trasformata in una scuola militare. Nel 1943 venne ristampata la Bibbia in versione integrale […] e la sua edizione fu curata da […] Vi‰inskij”.
Il Patriarca Alessio II esprime un giudizio molto positivo su Vladimir Putin. Egli afferma che l’attuale Presidente russo “è un uomo onesto. È credente, battezzato quando era bambino”. Putin, inoltre, “non ha mai partecipato alle persecuzioni della Chiesa, né ha mai dato ordini ad altri, di natura ideologica, o altri ancora finalizzati alla distruzione della fede. Credo che abbia servito la sua patria degnamente”.