Globalizzazione della poverta'
e nuovo ordine mondiale
Michel Chossudovsky
Edizioni Gruppo Abele, pagg.415, Euro 18,00
 
Dopo il successo della prima edizione del saggio "La globalizzazione della povertà", Michel Chossudovsky (docente di Economia all'Università di Ottawa) ne propone oggi una nuova versione, completamente rivista, aggiornata e notevolmente ampliata.
"Dalla pubblicazione della prima edizione - scrive l'Autore - il mondo è cambiato drammaticamente; la <<globalizzazione della povertà>> ha allungato le mani su tutte le principali regioni del mondo, incluse l'Europa occidentale e il Nord America. Un Nuovo ordine mondiale è stato instaurato, in deroga alla sovranità nazionale e ai diritti dei cittadini". Esso "si alimenta della povertà umana e della distruzione dell'ambiente naturale" e "genera l'apartheid sociale, incoraggia razzismo e conflitti etnici, lede i diritti delle donne e spesso fa precipitare le nazioni in distruttivi conflitti etnici".
"Le nuove regole - aggiunge l'Autore - dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC o WTO), nata nel 1995, garantiscono <<diritti ben radicati>> alle banche più grandi del mondo e alle multinazionali. I debiti pubblici sono saliti a spirale, le istituzioni statali sono crollate e l'accumulazione di ricchezze private è aumentata incessantemente".
I governi di tutto il mondo "hanno abbracciato inequivocabilmente l'agenda politica del neoliberalismo. Le stesse cure economiche sono applicate in tutti i paesi. Sotto la giurisdizione del FMI, della Banca Mondiale e dell'OMC, le riforme creano un <<ambiente favorevole>> per le banche globali e le società multinazionali. Questo, tuttavia, non è un sistema di mercato <<libero>>: sostenuto dalla retorica neoliberista, il cosiddetto <<programma di aggiustamento strutturale>> sponsorizzato dalle istituzioni di Bretton Woods costituisce un nuovo modello di interventismo".
Ma chi c'è dietro le quinte? Chi opera alle spalle delle anzidette istituzioni globali? Chossudovsky non ha dubbi: "i banchieri di Wall Street e i capi dei maggiori conglomerati multinazionali. Essi si incontrano continuamente con i funzionari del FMI, della Banca Mondiale e dell'OMC in riunioni riservate e in numerosi convegni pubblici; a queste consultazioni sono presenti anche rappresentanti di potenti lobby d'affari globali, tra cui la Camera di commercio internazionale (ICC), il Dialogo transatlantico economico (TABD, che ogni anno raduna nei suoi convegni i dirigenti dei più grandi centri d'affari occidentali con politici e funzionari dell'OMC), il Consiglio degli Stati Uniti per gli affari internazionali (USCIB), il Forum economico mondiale di Davos, l'Istituto finanziario internazionale (IFI) con sede a Washington, che rappresenta le più grandi banche e istituti finanziari del mondo, ecc. Altre organizzazioni <<semi-segrete>>, che giocano un ruolo di primo piano nel modellare le istituzioni del Nuovo ordine mondiale, sono la Commissione trilaterale, i Bilderbergs e il Consiglio per le relazioni internazionali".
Il quadro che emerge dall'analisi di Chossudovsky è decisamente drammatico: "Le economie nazionali stanno crollando, la disoccupazione dilaga. Carestie locali sono scoppiate nell'Africa subsahariana, nell'Asia meridionale e in America Latina". La crisi economica che attanaglia il pianeta "è più devastante della Grande Depressione degli anni Trenta. Ha implicazioni geopolitiche di più vasta portata; lo sconvolgimento economico è stato accompagnato anche dallo scoppio di guerre regionali, dalla frantumazione di società nazionali e, in alcuni casi, dalla distruzione di interi paesi. E' di gran lunga la più grave crisi della storia moderna".
"Globalizzazione della povertà e Nuovo ordine mondiale" può essere richiesto alle Edizioni Gruppo Abele (corso Trapani 95a - 10141 Torino - Tel. 011/3859500 - Fax 011/389881 - E-mail: ega@egalibri.it).