Il libro nero degli
Stati Uniti d'America
Mauro Pasquinelli
Massari editore, pagg.303, Euro 12,00
 
Questo pregevole saggio di Mauro Pasquinelli ricostruisce la storia criminale degli Stati Uniti, dal genocidio dei nativi americani alla recente aggressione contro la Repubblica dell'Iraq.
Ecco l'indice: Bombe e propaganda - Guerra e società dello spettacolo - Democrazia od oligarchia? - La conta dei morti - Il Piano per un nuovo secolo e il declino americano - Il genocidio dei nativi americani - Le Filippine - Il bombardamento di Dresda - Hiroshima e Nagasaki - Isole Marshall - Il genocidio in Corea - Il genocidio in Vietnam - Cambogia - Iran - Indonesia e Timor Est - Sudafrica - Congo - Angola - La Scuola delle Americhe - Guatemala - Cile - Salvador - Nicaragua - Cuba - Haiti - Grenada - Panama - Beirut - Sudan - Mazar-i-Sharif - Oklahoma City - Palestina - Libano - Iugoslavia - Afghanistan - Iraq - Gli ultimi dieci anni di genocidio in Africa (Ruanda, Burundi, Congo, Liberia) - La Cia e il traffico di droga - Votazioni ignobili degli Usa nelle sedi internazionali - Gli assassini politici - Guantànamo.
L'Autore dimostra - sulla base di una cospicua documentazione - che gli Stati Uniti sono "la principale fonte di illegalità ed assassini nel mondo. E questo non solo perché hanno sponsorizzato e continuano a sponsorizzare i governi di altri paesi a loro volta illegali e assassini - da Suharto, Batista, Marcos, Somoza, Onganìa, Pinochet, fino a D'Aubuisson, Sharon, ecc. - ma soprattutto perché hanno usato e usano sistematicamente il terrorismo, le bombe e la tortura come mezzi "per la risoluzione delle controversie internazionali"".
"Gli Stati Uniti - aggiunge Pasquinelli - sono i primi al mondo nel rovesciare governi eletti democraticamente da altri popoli o nell'appoggiare dittature come quella di Pinochet, che nel proprio territorio non sarebbero mai state tollerate".
Gli statunitensi, inoltre, hanno inflitto in ogni angolo del pianeta stragi analoghe e peggiori a quelle dell'11 settembre, "senza che un solo giornalista del "Washington Post" o del "New York Times" ne traesse motivo di scandalo". Giustificano i propri crimini servendosi di un "apparato di propaganda e di "incatenamento dei cervelli" che non ha eguali nel passato". Attraverso "i loro trombettieri della disinformazione mediatica e accademica", gli Usa raccontano "che le loro bombe sono sganciate per il bene di chi le riceve. La verità è che "la disinformazione strategica, come afferma il Pentagono, è diventata la quarta forza armata senza la quale non è possibile vincere nessuna guerra"".
"Ci raccontano - scrive ancora l'Autore - che la guerra contro l'Iraq è una guerra per liberare gli iracheni dal dittatore e non per "liberare" il petrolio dagli iracheni. E lo fanno con la stessa faccia tosta del '91, durante l'operazione "Desert Storm", quando la Cnn fece commuovere milioni di candide anime ecologiste, mostrando un cormorano incolpevole che agonizzava nel petrolio dei pozzi bruciati da Saddam Hussein. Peccato che in Iraq non ci siano cormorani e che quell'innocente era una delle tante vittime delle loro petroliere che affondano indisturbate nei nostri mari".
Il libro di Mauro Pasquinelli - di cui si raccomanda la lettura - è pubblicato da Massari Editore (tel. e fax 0761/799831 - posta elettronica: erre.emme@enjoy.it).