Mossad
Benny Morris e Ian Black
Rizzoli, pagg.671, Euro 22,00
 
Benny Morris (docente dell'Università Ben-Gurion di Beersheba) e Ian Black (corrispondente da Gerusalemme del "Guardian") tracciano in questo saggio la storia dei servizi segreti "israeliani" dalla loro nascita negli anni Trenta, prima ancora della fondazione dell'entità sionista, sino alla Guerra del Golfo del 1991.
"Quando - scrivono gli Autori - nel settembre 1980 scoppiò la guerra fra Iran e Iraq, Israele era rimasto incerto sulla risposta strategica da dare. Ma c'erano, è chiaro, occasioni tattiche a breve termine da cogliere. Nonostante il feroce carattere anti occidentale e anti israeliano del regime di Khomeini, i rifornimenti di armi a Teheran continuarono in segreto e sembrò sensato sfruttare le preoccupazioni di Baghdad sul Golfo per attaccare questo potente nemico".
Il 7 giugno 1981, pertanto, "una formazione di otto cacciabombardieri F-16 israeliani, scortati da sei intercettori F-15, attaccò la centrale nucleare di Osirak costruita dai francesi a Al-Tuweitha, a nord di Baghdad, sbriciolandola a forza di bombe. La sincronizzazione dell'attacco, come dichiarò in seguito il capo dell'Aman Yehoshua Saguy, era stata <<meticolosa>>: i lavori all'impianto, in avanzata fase di costruzione, erano cessati circa un'ora prima".
In precedenza, i sionisti avevano tentato più d'una volta di interrompere il programma nucleare della Repubblica dell'Iraq. Il 6 aprile 1979, alcuni agenti del Mossad "penetrarono nel magazzino di una centrale nucleare francese a le Seyne-sur-Mer, presso Tolone, dove il reattore era in costruzione. Il nucleo fu fatto saltare e l'attacco fu attribuito a un'organizzazione fino a quel momento sconosciuta, il <<Gruppo ecologico francese>>. La DST, il servizio di sicurezza francese, sospettò invece che il più probabile attentatore fosse il Mossad".
Nel giugno del 1980, il dottor Yahya al Meshad, "un esperto in campo metallurgico nato in Egitto e membro della Commissione irachena per l'energia atomica, giunto a Parigi per completare gli accordi con i francesi per la fornitura di combustibile nucleare a Baghdad, fu assassinato nella sua camera d'albergo da sconosciuti. Il suo cadavere fu scoperto da una cameriera il 14 giugno. Era stato accoltellato più volte, ma il motivo del delitto non era la rapina. L'episodio ricordava molte misteriose aggressioni contro gli scienziati tedeschi che lavoravano al programma missilistico di Nasser nei primi anni Sessanta. Una prostituta con cui lo scienziato egiziano si era incontrato la sera della sua morte, e che aveva udito voci provenire dalla sua camera, fu interrogata il 1° luglio dalla DST. Il 12 luglio rimase uccisa in uno strano incidente d'auto rimasto senza colpevole".
Furono, in seguito, i khomeinisti - sedicenti anti-sionisti - a offrire un aiuto a "Israele": nel settembre 1980, infatti, "aerei iraniani attaccarono per due volte la centrale di Al-Tuweitha, provocando danni secondari a edifici ausiliari".