Roulette russa
Giulietto Chiesa
Guerini e Associati, pagg.204, Euro 13,43
 
"La mano nascosta del mercato globale non funzionerà senza il bastone nascosto. E il bastone nascosto che mantiene sicuro il mondo, permettendo alle tecnologie di Silicon Valley di fiorire, si chiama Esercito degli Stati Uniti, Air Force, Navy and Marine Corps (con l'aiuto, incidentalmente, delle istituzioni globali come le Nazioni Unite e il Fondo Monetario Internazionale)."
Thomas Friedmann, giornalista "statunitense"

Benché non recentissimo (la sua stesura risale all'estate del 1999), questo saggio di Giulietto Chiesa risulta utile per comprendere, come dice il sottotitolo, "cosa succede nel mondo se la Russia va in pezzi".
"La Russia - scrive l'Autore - si trova ad affrontare questo passaggio epocale, dalla fine della Guerra Fredda al dominio americano, nella posizione di chi non può neppure abbozzare un tentativo di difesa. Per la evidente ragione che essa è stata retta in questi anni [dal 1991 al 1999] da una élite totalmente, incondizionatamente, a priori, asservita al comando degli Stati Uniti d'America. A partire dal suo leader e profeta: Boris Nikolaevic Eltsin, presidente. Il quale, a differenza di alcuni altri (non molti) membri dell'establishment post-comunista, non lo ha neanche fatto per una qualche, per quanto confusa, opzione "ideale", ma per un semplice, elementare, ferino calcolo di potere. E gestire il potere contro un paese intero, riottoso anche se soltanto in termini passivi, significava per forza di cose appoggiarsi a forze esterne. E poiché esse puntavano alla demolizione del paese, la loro protezione garantita implicava la necessità di perseguire l'obiettivo che esse si proponevano".
Chiesa, che è stato per anni corrispondente da Mosca del quotidiano "La stampa", ricorda che "mai era accaduto che un paese che era anche, in un certo senso, un impero, un paese che era una potenza mondiale, un paese che era depositario di un'eccezionale cultura di significato mondiale, e di una scienza che lo collocava tra i primi due o tre vertici assoluti del pianeta, si arrendesse senza combattere, giungendo addirittura, nel breve volgere di qualche anno, a un esercizio di abiura di se stesso davvero senza precdenti. Non s'è mai visto […] uno sconfitto che innalza peana (addirittura sinceri) ai suoi vincitori".
La Russia che Vladimir Putin ha ricevuto in eredità da Eltsin è un Paese distrutto, travolto dal degrado morale, dalla corruzione dalle contese etniche, dalle rivendicazioni autonomistiche, dalle guerre - latenti o aperte - che ne lacerano il territorio, nonché da una profondissima e inquietante crisi demografica. "Oggi in Russia - scriveva tre anni or sono Giulietto Chiesa - ci sono più ammalati di quanti non ve ne fossero dieci anni fa [quando esisteva ancora l'Unione Sovietica…], più ubriachi e alcolizzati, più dementi, più ciechi e sordi, più handicappati. L'aspettativa media di vita alla nascita è crollata per gli uomini e per le donne, facendo della Russia un'eccezione assoluta nel mondo degli anni Novanta. […] La popolazione russa diminuisce mediamente di un milione di persone all'anno a causa del deteriorarsi del rapporto tra morti e nascite".
Il disfacimento della Russia si ripercuote inevitabilmente (e drammaticamente) sugli equilibri planetari, sia a livello economico sia a livello politico e militare. Dalla soluzione del "rompicapo Russia" dipende in maniera imprescindibile il futuro dominio del mondo…