Gli scienziati del Duce
Roberto Maiocchi
Carocci, pagg.329, Euro 25,50
 
Questo libro di Roberto Maiocchi - ordinario di Storia della scienza presso l'Università Cattolica di Milano - analizza il ruolo svolto dagli scienziati del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) nel corso del processo di attuazione del programma autarchico del Regime fascista.
Con l'autarchia, l'Italia fascista finalmente faceva da sé, liberandosi di tutte le piccole e grandi schiavitù che la tenevano legata ai mercati, alle mode, ai capricci degli stranieri.
Per prepararsi alla guerra, l'Italia doveva fare i conti con quelle materie prime di cui era sprovvista, alla luce anche dell'inevitabile interruzione dei traffici marittimi in caso di conflitto. Di qui la necessità di sostituire quelle materie prime che non avevamo in casa nostra con prodotti similari del nostro ingegno, della genialità dei nostri tecnici e scienziati.
Ecco così nascere Carbonia (la settima città mussoliniana dopo le cinque dell'Agro Pontino redento e dopo Guidonia, la città dell'aeronautica), nel centro di una regione, ricca di carbone italiano scoperto da nostri pazienti ricercatori.
Ecco nascere le mille iniziative volte a sostituire quanto ci era necessario comprare all'estero: il gas metano, per esempio, che può benissimo sostituire la benzina nelle automobili; l'alluminio, che sostituisce i metalli ferrosi nelle costruzioni civili e nelle macchine; la gomma sintetica, ottenuta per via chimica, al posto del caucciù naturale.
La scienza - come emerge dal libro di Roberto Maiocchi - si allea alla genialità. Sorgono i grandi stabilimenti dove si producono e si lavorano la seta artificiale e la lana tratta dal latte. Si trova e si prova che con certe erbe si può benissimo ottenere la cellulosa che noi non abbiamo.
"Gli anni che precedettero la guerra - scrive l'Autore - videro la comunità scientifica italiana rispondere massicciamente alla chiamata del governo alla preparazione autarchica della guerra, nella convinzione che con l'autarchia il proprio ruolo nella società italiana avrebbe compiuto un salto di qualità. L'autarchia si accompagnava a una valorizzazione del proprio ruolo della scienza e della tecnica nella società".
Le iniziative, dunque, si moltiplicano, guidate e disciplinate dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e dal Ministero delle Corporazioni. L'intera Nazione partecipa a questa bellissima battaglia, che ha per fine supremo la totale indipendenza dell'Italia.