Le stragi dimenticate
Gianfranco Ciriacono
pagg.86, Euro 15,00
 
Frutto di una minuziosa ricerca bibliografica e documentaria "oltre che di un'articolata indagine conoscitiva condotta attraverso ben sedici interviste", questo pregevole saggio di Gianfranco Ciriacono ricostruisce la storia degli eccidi americani di Biscari e Piano Stella (14 luglio 1943).
La storiografia "di corte" descrive lo sbarco anglo-americano come "una sorta di festa popolare, di popolazioni che li osannavano per la "liberazione" dal nazi-fascismo, riducendo la marcia degli "invasori" (tali erano almeno fino all'Otto Settembre) ad una distribuzione di cioccolato, calze di nylon e DDT".
"No! - scrive l'Autore - Lo sbarco non fu solo quello ci furono morti ammazzati italiani, militari e civili, ci fu fame peggiore di quella precedente, ci furono stupri e violenze, ci furono anche (e ciò è tutto made in Italy) tradimenti e vendette e morti ammazzati nell'ottica di un regolamento di conti di sapore più mafioso che politico portato avanti all'interno delle diverse Comunità, ma anche all'interno di ambienti familiari e parentali. [...] Lo sbarco del 1943, si è detto e si dice, assieme alle truppe anglo-americane [ricondusse] in Sicilia figli e nipoti di mafiosi e malavitosi, che con spregiudicatezza l’Italia umbertina e giolittiana aveva “spedito” negli States con passaporti ripuliti e profumati, restituendoci, così, dopo mezzo secolo la cortesia. Assieme a questi “galantuomini”, l’America pensò bene di dotarci di un sistema politico-istituzionale di sua esclusiva scelta, di una classe imprenditoriale che doveva “parlare” solo americano, di docenti universitari, i cui meriti scientifici risiedevano nell’appoggio del Charles Poletti di turno”.
In quei tragici giorni del luglio ’43, le truppe americane si macchiarono di orrendi crimini. Nei pressi dell’aeroporto di Biscari, il 14 luglio, il capitano John Compton (comandante della compagnia di fanteria) “ordinò di uccidere i prigionieri”, un gruppo di trentasei italiani, “parecchi dei quali indossavano abiti civili”.
“Lo stesso giorno – aggiunge Ciriacono – un’altra compagnia di fanteria catturò quarantacinque italiani e tre tedeschi. Un sottufficiale, il sergente Horac T. West, ricevette l’ordine di scortare trentasette italiani nelle retrovie perché fossero interrogati dal Servizio S-2 del reggimento. Dopo circa un chilometro e mezzo di strada, il sergente ordinò al gruppo di fermarsi e di spostarsi verso la carreggiata, dove i componenti furono allineati. Spiegando che avrebbe ucciso quei “sons of bitches”, il sergente si fece dare un fucile mitragliatore “Thompson” dal suo caporalmaggiore e, freddamente, eliminò gli sventurati italiani”.
Il libro di Gianfranco Ciriacono – di cui si raccomanda la lettura – può essere richiesto direttamente all’Autore (posta elettronica: gianfranco.ciriacono@tin.it – tel.339/5891869).