Islam ed Europa
a cura di Silvio Ferrari
Carocci, pagg.187, Euro 15,60
 
L’Islam, com’è ormai noto, non è più soltanto la seconda religione d’Italia, ma anche d’Europa. Nel “vecchio continente”, infatti, cristiani e musulmani tornano a confrontarsi, anzi, a con-vivere dopo secoli di dialettico confronto. Due mondi le cui identità si sono costruite, per lungo tempo, in opposizione l’una all’altra oggi si intersecano in comunità plurali in cui nessuna religione, nessuna peculiare visione del mondo, può pretendere d’imporsi con la forza. La presenza dell’islam costituisce un importante banco di prova per il costituzionalismo europeo. Fondata sul rispetto dei diritti dell’uomo, sulle garanzie ereditate dal vecchio Stato liberale e rinsaldate dopo le catastrofi del Novecento, sull’apertura dello spazio pubblico alle istanze della società civile e, sempre più, su un principio di laicità interpretato come garante di un pluralismo che ha consentito alle confessioni religiose di ri-manifestare tutta la loro vocazione politica, l’Europa deve ora dimostrarsi capace di credere, per estenderle ad altri, nelle proprie regole del gioco. 
  Attraverso il prisma del velo musulmano, che tanto ha fatto scrivere di sé, questo saggio curato da Silvio Ferrari (docente di Diritto canonico e relazioni tra Stati e confessioni religiose nelle Università di Milano e Lovanio) vuole proporre un’occasione per una riflessione più ampia in grado di offrire un contribuito nella costruzione delle regole di una necessaria convivenza.