Neuropolitica
Timothy Leary
Castelvecchi, pagg.286, Euro 15,00
 
Timothy Leary (1920-1996) è stato uno psicologo di fama mondiale, un professore espulso da Harvard, un instancabile paladino dell'evoluzione cerebrale, un celebre guru delle droghe, un filosofo da spettacolo e un prigioniero dell'amministrazione Nixon. E' stato persino definito "l'uomo più pericoloso del pianeta". Ha scritto la prima versione di questo libro mentre era in prigione, a volte in celle di massima sicurezza.
  "Devo confessare - scrive l'Autore nell'Introduzione - che in quel periodo ero alienato, un po' fuori e tendente a occasionali scatti d'ira. Pertanto, colorate la prima versione di questo libro di viola: una tinta ancor più scura del blues dei carcerati. Razionalmente e sostanzialmente ero soddisfatto, persino orgoglioso di essere un prigioniero ideologico. Avevo capito come giocare ai massimi livelli il gioco della Filosofia Professionale. Sapevo che nel corso della Storia coloro che avevano inventato concetti e nuovi paradigmi in maniera troppo efficace e pubblica tendevano a essere spediti in panchina. E' inevitabile che chi controlla le chiavi della prigione mal sopporti il dissenso, gli innovatori concettuali, i libertari, gli agitatori della realtà".
  "Neuropolitica", proposto oggi da Castelvecchi in una edizione rivista e aggiornata, presenta alcune delle idee più suggestive del "dottor Leary", le sue riflessioni sul passato e le sue speranze per il futuro.