Un Papa difficile da amare
Leonardo Boff
Datanews, pagg.141, Euro 14,00
 
Vengono raccolti in questo volume scritti molto recenti di Leonardo Boff (docente di etica e di filosofia all’Università statale di Rio de Janeiro) sul nuovo Papa e sulle questioni aperte nella Chiesa, prime fra tutte il dialogo interreligioso e il primato della Chiesa di Roma teorizzato da Ratzinger, l’esclusione delle donne dal magistero, la condanna della teologia della liberazione, la lotta al relativismo. L'Autore interviene su tutti questi temi e soprattutto a difesa della Chiesa dei poveri e degli ultimi che ha nella Teologia della liberazione in America Latina un punto di riferimento largo e profondo e un seguito straordinario di popolo ma anche di parte della gerarchia. Boff, uno dei massimi teologi della liberazione, parla anche del rapporto inquisito-inquisitore, cioè sul rapporto con Ratzinger nel corso del processo che lo porta dalla condanna al "silenzio ossequioso" per relativismo e poi, più tardi, a lasciare l’abito talare (egli, infatti, fino al 1992 ha fatto parte dell’ordine dei francescani). 
  Nel libro, insomma, amore di Dio e amore dell’uomo senza voce e senza diritti si fondano su una critica spietata alla Chiesa, storicamente a fianco dei più forti e dei più potenti. Secondo Boff, la Chiesa dovrebbe chiedere perdono ai poveri per il suo operato storico.
  "Credo che Ratzinger - osserva l'Autore - abbia un limite: è uno che non ha dubbi, e quelli che non hanno dubbi non sono aperti al dialogo e hanno difficoltà a comprendere. Non è sufficiente avere fortissime convinzioni e pensare di avere il monopolio della verità, perché questo porta ad un atteggiamento fondamentalista. La Chiesa deve intendersi con l'umanità, non deve esserne separata, né sentirsene al di sopra, né considerarsi una maestra e neanche una discepola. E' necessario avere sempre la prospettiva del dialogo, dell'apprendimento, della costruzione comune. Lo considero prioritario in tempi come questi in cui nessuno sa dove stia andando l'umanità. Neanche la chiesa lo sa".
  "Ratzinger - aggiunge Boff - ha lavorato per ventitrè anni a Roma, come cardinale, vigilando sulle dottrine, e ha mostrato qual è il suo profilo. Credo che quel profilo aggraverà la situazione della Chiesa. Perché all'interno di essa c'è molto dolore, c'è molta amarezza e ci sono molte divisioni. Per pacificare la Chiesa è necessario creare un'atmosfera di fraternità e di convivenza nella quale non ci sia più paura. [...] Per compiere al meglio il suo compito, la Chiesa ha bisogno di libertà, di creatività. Temo che il Papa non incoraggi questo tipo di cose".