La Russia accerchiata
(Imperi n.5/2005)
Nuove Idee, pagg.188, Euro 22,90
 
"La Russia accerchiata" è il titolo del numero 5/2005 di "Imperi", il pregevole quadrimestrale di Geopolitica diretto da Aldo Di Lello.
  Tra gli altri, segnaliamo l'interessantissimo saggio di Henri de Groussouvre (presidente dell'associazione "Paris-Berlin-Moscou"), "Una grande potenza fino agli Urali". "L'Europa Potenza che noi desideriamo - scrive l'Autore - non è diretta contro gli Stati Uniti. Ciononostante gli strateghi anglosassoni sanno, dopo Mackinder, che un supplemento di potenza in una regione del globo comporta immediatamente una perdita di potenza nel resto del mondo. Noi abbiamo ed avremo interessi comuni con gli Stati Uniti, ma non abbiamo di certo interessi identici. Non si può ragionevolmente e durevolmente contare su di un terzo per difendere i propri interessi vitali e la propria sicurezza, per il semplice fatto che i nostri interessi vitali sono tali solo per noi. Viviamo in un'epoca di rottura. Noi europei abbiamo a portata di mano la possibilità di tornare ad essere un attore mondiale. Nel momento in cui la storia accelera saremo capaci di cogliere l'occasione? Secondo Machiavelli, la forza d'animo del principe può esercitarsi se l'occasione si presenta. Le circostanze sono dunque d'importanza capitale. La "fortuna" non è provvidenza ma frutto di circostanze. La "virtus" è quel potere di strappare alla fortuna, come fosse una donna focosa, dal corso impetuoso di un fiume, la disposizione delle imprese umane".
  Andrea Marcigliano, nel saggio dal titolo "E Mosca rivendica l'impero", spiega che il Presidente Putin è, "innanzi tutto, un "patriota" russo. Termine inusuale, ormai, in Europa - e soprattutto in Italia - quello di "patriottismo" è invece concetto ancora profondamente radicato nella coscienza e nella cultura della Russia. E rappresenta, in un certo senso, il confine, o meglio il discrimine politico più importante [...]. Quello che a Mosca e nelle immensità delle province russe fa davvero la differenza è l'essere o non essere dei veri "patrioti". Una linea di demarcazione che potremmo definire pre-ideologica; o, forse, con maggior precisione "mitica"". Con Putin, aggiunge Marcigliano, "la Russia sta tornando a guardare - dopo oltre un decennio - sempre più ad Oriente. E a proiettare in quella direzione le sue ambizioni. Ritrovando, in fondo, la sua dimensione geopolitica naturale".
  "Cercando assi possibili" è, invece, il titolo del saggio di Gabriele Adinolfi, il quale osserva come l'aggregazione dell'Eurasia sia un processo possibile ma non scontato. "Oggi - scrive l'Autore -, con gli sconvolgimenti della strutturazione formale degli equilibri internazionali, nell'assenza di una potenza che possa assumere il ruolo di nomos della terra, nella piena crisi della dottrina atlantica (ma non della struttura atlantica, attenzione!) si è iniziato a fare nuovamente ricorso alla geopolitica per delineare un ruolo protagonista per l'Europa. E si è giunti anche a rilanciare la parola d'ordine di Eurasia ipotizzando un destino del Vecchio Continente come potenza del nomos della terra".