lI culto del littorio
Emilio Gentile
Laterza, pagg.254, Euro 9,50
 
In questo pregevole saggio, Emilio Gentile (docente di Storia contemporanea all'Università "La Sapienza" di Roma) compie un viaggio all'interno dell'universo simbolico del Fascismo, fra i miti, i riti e i monumenti di un movimento politico che ebbe l'ambizione di imprimere "nelle coscienze di milioni di italiani e italiane la fede nei dogmi di una nuova religione laica che sacralizzava lo Stato, assegnandogli una primaria funzione pedagogica con lo scopo di trasformare la mentalità, il carattere e il costume degli italiani per generare un "uomo nuovo", credente e praticante nel culto del Fascismo".
  L'Autore ravvisa, dunque, nel Fascismo "una manifestazione della sacralizzazione della politica", e cerca di mettere in luce, attraverso esempi significativi, "i nessi che legano i vari aspetti della "religione fascista" - il mito, la fede, il rito, la comunione - per verificare se e in che modo ci troviamo di fronte ad un coerente sistema di credenze e di riti, che sono gli elementi costitutivi di qualsiasi religione".
  La religione fascista, secondo Gentile, ebbe origine "da quello "stato di effervescenza collettiva" prodotto dalla guerra, che già alla fine della guerra aveva dato vita a vari movimenti, di durata più o meno effimera come il combattentismo, l'arditismo, il futurismo politico, il fiumanesimo, che scesero in campo per affermare i diritti della vittoria e proseguire la "rivoluzione italiana", combattendo contro i "nemici interni" e la vecchia classe dirigente, per realizzare l'unità morale e spirituale della nuova Italia. Come accade nello stato iniziale dei nuovi movimenti religiosi, il legame che unì i primi fascisti fu una comune esperienza di fede - l'interventismo e la guerra - vissuta in uno stato d'animo di esaltazione e di vitalismo che i fascisti traducevano in un senso di missione rigeneratrice della nazione, per la difesa e l'affermazione delle loro idealità patriottiche, assolutizzate e sacralizzate".
  Il Fascismo - aggiunge l'Autore - "si presentò come l'erede e il continuatore del radicalismo nazionale, il protagonista della lotta per l'interventismo, l'interprete dei combattenti, il difensore della vittoria e l'avanguardia della "nuova Italia" nata dalle trincee. "Rivoluzione italiana", per il fascismo significava non sovvertimento sociale e abbattimento dei pilastri fondamentali della società borghese, che esso dichiarava di voler proteggere e consolidare contro il socialcomunismo, ma significava riconsacrare il culto della nazione e rigenerare il popolo per trasformarlo in una comunità unita e forte, capace di affrontare la sfida del mondo moderno, conquistare un nuovo primato, svolgere una missione di civiltà per rinnovare nei tempi moderni lo spirito e la grandezza della romanità".
  Indice dell'opera: Premessa - Rigraziamenti - Introduzione. Alla ricerca di una religione civile per la Terza Italia - I. La «santa milizia» - II. La patria in camicia nera - III. L'«arcangelo mondano» - IV. Liturgia dell'«armonico collettivo» - V. I templi della fede - VI. Il «nuovo Dio d'Italia» - Conclusione. Il fascismo e la sacralizzazione della politica - Indice dei nomi