I Germani
Herwig Wolfram
il Mulino, pagg.131, Euro 9,50
 
I Germani erano popolazioni appartenenti al ceppo linguistico indoeuropeo, stanziatesi a partire dal III millennio a.C. nella Scandinavia meridionale, nella Germania centro-settentrionale e sulle coste del Mare del Nord. Successive migrazioni li spinsero fino ai confini dell'Impero romano, entro il quale tentarono di penetrare: la loro avanzata fu arrestata da Mario, che li sconfisse nel 102 e 101. Nel 58 a.C. alcune tribù guidate da Ariovisto in Gallia furono respinte oltre il Reno da Cesare; altre spedizioni militari furono condotte sotto Augusto nei territori tra il Reno e il Weser. Contenuti per due secoli al confine renano-danubiano, accolti poi come mercenari e ausiliari e infine come federati e alleati, i Germani dilagarono nel III secolo nei territori dell'Impero romano. Vandali a Visigoti, originari i primi dello Jutland, gli altri delle foci della Vistola, giunsero sino alla Spagna; Franchi, Burgundi e Alamanni penetrarono in Gallia, Angli e Sassoni in Britannia, Eruli, Ostrogoti e Longobardi in Italia.
  Questo saggio di Herwig Wolfram (docente di Storia medievale nell’Università di Vienna) mette a fuoco la storia delle popolazioni barbariche che sono, al pari dell’Impero romano, all’origine della civiltà europea.
  L'Autore riassume quanto, in base alla letteratura antica e alle testimonianze archeologiche (queste ultime cruciali per popolazioni che non conoscevano la scrittura), si sa dei Germani, della loro organizzazione sociale e politica, del loro sistema di valori, della loro religione. Infine traccia brevemente la storia dei singoli gruppi nel quadro del disfacimento dell’impero romano: i Goti, i Vandali, i Burgundi, i Longobardi, i Franchi, gli Anglosassoni.
  Secondo Wolfram, "fu proprio il regno dei longobardi che preparò la nascita di una nazione italiana nel Medioevo e che, anche se non unificò l'Italia, la fece diventare una forza politica, nonostante tutte le riduzioni e le scissioni territoriali. Non cambiò nulla [...] il fatto che Carlo Magno, il 5 giugno 774, divenisse "re dei franchi e dei longobardi". I longobardi, sconfitti solo sul campo, si unirono al re franco, conservando la loro autonomia con un accordo".