Globalizzazione e terrorismo,
immigrazione e nuove tecnologie

Andrea Amata
Nuove Idee, pagg.151, Euro 12,00
 

Andrea Amata (ricercatore presso il Ce.S.A.F., Centro Studi Amministrativi e Formazione - Roma) affronta in queste saggio alcune tematiche cruciali dei nostri anni, quali il terrorismo, la globalizzazione, l'immigrazione e le nuove tecnologie.
  Di fronte al fenomeno migratorio, l'Autore ci invita, senza "trincerarsi su posizioni xenofobe", a "difendere e perorare" la nostra identità, "educando al rispetto della medesima. Privarsi di una unità fusionale, la cui scaturigine discende da una condivisione identitaria, significa sfocare le diversità facendole confluire in un indistinto amalgama".
  "Le diversità - aggiunge Amata - debbono coabitare, rispettarsi, riconoscersi e ognuna conservare la propria tradizione non imponendosi sulle altre perché la propria "origine" non deve coincidere con la "fine" delle altre fonti culturali. Ciò che va stigmatizzato sono gli effetti di un inaridimento del comune sentire, che riduce l'individuo ad un atomo privo di un ancoraggio identitario, nebulizzato dall'assenza di un'affinità di origine, di un legame morale e di una convergenza simbolica".
  Quanto alla Costituzione europea, Amata critica il mancato riferimento alle radici cristiane dell'Europa: "Il riferimento nella Costituzione europea alle radici cristiane, divelte dal rigurgito neolliminista incline al relativismo e al laicismo, avrebbe rappresentato l'occasione propizia per ribadire un'identità percorsa dal sedimento millenario di un intimo presidio culturale. Un presidio che proprio nella sua manifestazione di richiamo alle radici, che connotano un'essenza profonda, attecchita, ma non esposta, non vuole cadere nella mera ostentazione del ruolo storico che il Cristianesimo ha nella fondazione del concetto di identità europea".
  "Rivendicare - si legge ancora nel testo - la matrice spirituale dei valori, che percorrono la tradizione dei popoli europei, è un atto che si pone in alternativa alla deriva laicista e relativista che conducono alla indifferenza, alla resa, all'indifferenziato pluralismo fondato sull'equivalenza delle posizioni. L'uomo deve assumere la consapevolezza di avere degli obblighi morali che trascendono il catechismo neoilluminista, la cui asettica interpretazione può sfibrare il tessuto sociale che si consolida attraverso fattori di coesione, di riconoscibilità e di fonti comuni di origine".