Oltre l'occidente.
Critica della costituzione europea
Agostino Carrino
Edizioni Dedalo, pagg.240, Euro 15,00
 
Questo saggio di Agostino Carrino (professore ordinario presso l’Università di Napoli Federico II, dove insegna Istituzioni di diritto pubblico e Diritto costituzionale) analizza le dottrine giuridiche, in particolare tedesche, sul tema del processo di integrazione europea, criticando le prospettive puramente normativiste, contrattualistiche e "multilevel". La novità rappresentata dall’Unione Europea esige una rifondazione della scienza giuridica all’altezza di un progetto di integrazione che sappia immaginare e proporre forme istituzionali nuove e non dipendenti dal mercato. Si tratta di ripensare le funzioni della statualità e del regionalismo in una dimensione continentale «oltre l’Occidente» indifferenziato, affermando le ragioni di un’Europa politica e sovrana, che da Parigi a San Pietroburgo sia in grado anche di prospettare un modello proprio, specificamente europeo, di convivenza e di civiltà, diverso dalmodello americano.
  "Il Trattato «costituzionale» firmato a Roma il 29 ottobre 2004 - spiega l'Autore -, un testo che fuga tutte le ansie di quei giuristi che temevano una costituzione europea quale cavallo di Troia verso uno Stato europeo, nulla modifica rispetto ad una impostazione fortemente burocratizzata propria già del Trattato di Nizza; non solo: se da un lato vengono conservate le politiche di cooperazione rafforzata tra singoli Stati, che sole potrebbero far immaginare un’Europa concretamente politica, dall’altro le si rende difficilmente praticabili per tutta una serie di vincoli che vengono posti. Ma il punto politicamente più discutibile è che viene «costituzionalizzata» la subordinazione dell’Europa all’Occidente atlantico, con un riferimento esplicito per il settore militare alla Nato, all’art. I-40.7".
  "La Nato - aggiunge il Prof. Carrino - appare qui il quadro di riferimento presupposto e imprescindibile per l’Unione. Altro che «costituzione per l’Europa »! E del resto, chi ancora ricorda che, non ostante le «minacce » di ritirare le basi Usa dall’Europa, dal tempo della guerra del Kosovo (1999) questa regione ospita una nuova e gigantesca base militare americana nei pressi di Pristina, campo Bonstil? La verità è che il processo di integrazione europea si è svolto e si svolge su un doppio binario, il primo funzionale alla creazione di uno spazio euro-atlantico improntato ai princìpi del mercato privatizzato e quanto più possibile senza regole, il secondo di tipo normativo e ideologico, che da un lato impaurisce inutilmente gli avversari del federalismo europeo e dall’altro nasconde un rifiuto della politica in nome delle ideologie astratte dei diritti e della pace universale.
  "Oggi si tratta di capire se l’Europa può essere salvata dalla decadenza di cui parlavano Aron e Freund, decadenza nella quale sembra destinata a sopravvivere e che i suoi attuali eurocrati si sono impegnati a gestire, riflettendo su tutto ciò che una riconsiderazione delle categorie giuridiche e politiche può offrire ad una presa di consapevolezza storica della necessità (che non significa affatto probabilità) di un’Europa-potenza (semmai «tranquilla», per riprendere la proposta di Todorov), soggetto e protagonista di una forma nuova di contro-rivoluzione culturale che ripensi criticamente la tradizione intellettuale dell’Europa moderna e che nella politica sappia contestare e contrastare efficacemente (a tutela e garanzia delle libertà degli stessi americani) la rivoluzione permanente dei così detti «neo-conservatori » americani. Uso non a caso l’espressione «rivoluzione permanente» perché infatti non è irrilevante che si tratta, più che di «conservatori», di vecchi trotzkisti e nuovi plutocrati i quali stanno, con implacabile determinazione, imponendo al mondo non tanto un’egemonia politica dell’unica superpotenza rimasta dopo la fine del comunismo sovietico, quanto un pensiero unico di tipo fondamentalista, funzionale alla salvaguardia degli interessi particolari (non necessariamente soltanto economici, se è vero ciò che si dice, che l’interesse «nazionale» americano viene fatto dipendere dall’interesse «universale» di Israele)6 di un gruppo di turbo-capitalisti evangelici e integralisti; un gruppo che intende fare del mondo intero lo scenario di uno psico-dramma che rischia, purtroppo, di finire presto o tardi in tragedia cosmica".

Indice dell'opera: Prefazione - Capitolo primo: Introduzione; 1. L’Europa e l’America; 2. L’Europa e gli Stati-nazione; 3. L’Unità attraverso il diritto? - Capitolo secondo: Il futuro delle costituzioni nella crisi dello Stato moderno; 1. Stato e costituzione; 2. Il patriottismo della costituzione; 3. I due concetti di costituzione; 4. Il «tracollo della costituzione»; 5. Le illusioni del contrattualismo e le radici religiose; 6. Per la critica del formalismo: la costituzione multilivello e l’astrazione normativa; 7. Un’Europa dei «cittadini»? - Capitolo terzo: L’Europa oltre i diritti; 1. Costruire l’Europa?; 2. La Carta dei diritti; 3. La costituzione europea e la crisi delle costituzioni; 4. Diritto e politica. Il mercato e la potenza - Capitolo quarto: Problemi di legittimazione del processo di integrazione europea tra sovranità degli Stati e competenze dell’Unione; 1. Stati e diritto; 2. La natura dell’Unione; 3. Competenze e sovranità; 4. Il principio di sussidiarietà e i suoi limiti; 5. Un ordinamento finalistico; 6. Popolo, terra, Stati; 7. L’Europa come grande spazio; 8. L’Europa, le costituzioni e il futuro della politica; 9. Metapolitica e società europea - Conclusioni: Oltre l’Occidente