Le uova del drago
Pietrangelo Buttafuoco
Mondadori, pagg.288, Euro 17,00
 
Capitò di tutto, in Sicilia, tra il 1943 e il 1947. Si fatica a credere che questa storia intricatissima e affascinante, che Pietrangelo Buttafuoco mette in scena ora con le cadenze di un robusto realismo venato di umori sulfurei ora con il ritmo fantastico del teatro dei pupi, sia potuta accadere veramente; eppure è proprio così.
  L'eroina si chiama Eughenia Lenbach. È una donna giovane e bella. Ed è un soldato ad altissima specializzazione, anzi, è considerata addirittura "il primo soldato del Reich", un mito al pari di Erwin Rommel. E infine è una spia, scelta personalmente da Hitler. Opera in un ufficio commerciale al porto di New York, e non c'è nave che, grazie alle sue segnalazioni, riesca a uscire indenne dagli agguati dei sottomarini tedeschi nell'Atlantico. Scoperta, viene spostata su tutt'altro fronte. Per ordine diretto del Nido delle Aquile scende in paracadute sui monti delle Madonie, in Sicilia. Siamo all'inizio dell'estate del 1943 e lo sbarco degli alleati è imminente. Il nome in codice della missione di Eughenia è "Uova del Drago", il suo compito quello di preparare focolai di riscossa presso le giovani generazioni in caso di sconfitta del Reich. Alla cerimonia di conferimento a Eughenia del Ritterkreuz, la massima onorificenza militare tedesca, presenzia un capitano italiano che è lo zio di Hugo Pratt, il quale disegnerà questa scena in uno dei primi albi di Corto Maltese, anticipandola però dalla Seconda guerra mondiale alla Prima e ambientandola in Inghilterra.
  E questo è solo uno dei molti strani, imprevedibili cortocircuiti tra l'allora e l'oggi - più avanti incontreremo, giovanissimi, Yasser Arafat, Franco Franchi e tanti altri personaggi noti - di questa storia che sembra concepita da uno scrittore di thriller incrociato con i maestri della grande tradizione narrativa siciliana.