Esilio.
Israele e l'esodo palestinese 1947-1949
Benny Morris
Rizzoli, pagg.714, Euro 27,00
 
IL LIBRO - La questione dei profughi palestinesi è tuttora uno dei principali  ostacoli sul cammino della pace in Medio Oriente, e il dibattito storiografico sulle sue origini è anche una furiosa disputa politica: per gli israeliani, l’esodo di massa di 700.000 palestinesi a cavallo della guerra d’indipendenza del 1948 fu volontario e dovuto alle esortazioni dei Paesi arabi, che avevano promesso loro un rapido ritorno dopo l’inevitabile sconfitta di Israele; per gli arabi, fu il risultato di una brutale e pianificata strategia di espulsione.
  In questo libro – che al momento dell’uscita ha fatto scandalo in Israele per aver messo in dubbio la presunta volontarietà dell’esodo palestinese (e che viene tradotto oggi per la prima volta in italiano in un’edizione rivista e aggiornata) – lo storico Benny Morris fa un’analisi complessiva, fondata su un’imponente mole di fonti d’archivio prima indisponibili (registri militari e civili israeliani, inglesi e americani). E, studiando ciò che avvenne nelle campagne e in città come Gerusalemme, Haifa e Jaffa, mostra la somma delle ragioni che sono alla base di una tragedia che ancora avvelena la vita di due popoli.
  Morris ha avuto il coraggio di sfatare ogni mito o motivo di propaganda sull’argomento, offrendo un contributo fondamentale per comprendere l’evento più drammatico del confronto israelo-palestinese, e per capire cosa è successo e la cause di quanto accade ancora oggi sullo scenario mediorientale.
 
  L'AUTORE - Benny Morris, il più noto dei “nuovi storici” israeliani, insegna all’Università Ben Gurion di Beersheba. È autore di importanti opere su Israele e la Palestina, tra cui "Vittime" (2001, 7 edizioni), "Mossad" (con Ian Black, 2003) e "1948" (2004), tutti pubblicati da Rizzoli e disponibili anche in Bur.
 
  DAL TESTO - "Il problema dei profughi palestinesi e le sue conseguenze hanno scosso il Medio Oriente e hanno turbato l'opinione pubblica internazionale per più di cinquant'anni. Le incursioni di guerriglieri profughi palestinesi in territorio israeliano hanno contribuito a scatenare almeno tre guerre convenzionali fra Israele e gli arabi (nel 1956, 1967 e 1982) e il terrorismo palestinese, soprattutto gli attacchi contro gli aerei di linea e i dirottamenti di velivoli durante gli anni Settanta e Ottanta, ha provocato caos e instabilità in tutto il mondo. In tempi più recenti, a partire dal 2000, la ribellione palestinese (la Seconda Intifada), promossa in buona parte nei campi profughi, ha sabotato il processo di pace arabo-israeliano e ha destabilizzato il Medio Oriente".
 
  SUL TESTO - "L'ultimo libro di Benny Morris tradotto in italiano non è altro che la rivisitazione della prima opera che lo rese celebre in tutto il mondo e gli procurò parecchi problemi in patria. Il testo approfondisce le tesi sulle responsabilità israeliane nell'esodo palestinese del 1947-1949. Negli ultimi quindici anni è stato del resto possibile consultare materiali inediti provenienti dall'Archivio di Stato israeliano riguardanti le riunioni di gabinetto del 1948-1949 e l'archivio dell'esercito di Israele Tsahal e dell'Haganà, interdetti in precedenza a coloro che non appartenevano al ministero della Difesa.
  "Molto interessante è la cartina in apertura del testo con la collocazione di 377 villaggi arabi che, prima del maggio 1948, si trovavano nel territorio dell'attuale stato di Israele. Per ogni villaggio è segnata la causa dell'abbandono da parte della locale popolazione araba. Morris ha individuato cinque cause principali: abbandono sulla base di ordini arabi; influenza giocata dalla caduta della città vicina; espulsione da parte delle forze ebraiche; paura di un coinvolgimento nei combattimenti; aggressione militare sull'insediamento; campagna diffamatoria mediante passaparola da parte delle forze armate ebraiche. Le ragioni dell'esodo vengono dunque allargate e sfuggono ormai alla vulgata ufficiale dei due nazionalismi.
  "La recente svolta conservatrice non pare aver influenzato lo storico israeliano, sempre molto attento ai documenti e dotato di un rigore dal taglio quasi positivistico e alieno da ogni moralismo. Il libro presenta un capitolo aggiuntivo che non compariva nella precedente edizione mai uscita in italiano. Il capitolo in questione riguarda il concetto di "trasferimento" di popolazione al fine di risolvere la questione araba. L'espulsione organizzata, compensata, o forzata, come poi avvenne in alcuni casi, fu accarezzata da più parti, sia nelle cancellerie inglesi (il ministro degli esteri britannico Ernst Bevin) che in quelle americane. Morris riporta dichiarazioni volte al trasferimento compensato da parte di Herzl, Zangwill, Sharett e Ben Gurion. Proprio il capitolo sul trasferimento e alcune citazioni di Ben Gurion, tagliate e ricucite da Morris, hanno suscitato le critiche del direttore del Mediterranean Studies Programme del King's College di Londra Efraim Karsh. Questi è il più serio e documentato critico delle tesi di Morris e dei nuovi storici israeliani E le critiche sono state effettuate in articoli sulle riviste specializzate e in un importante tesato del 1997 dal titolo "Fabricating Israeli History". Morris ha reagito alle contestazioni del suo collega, ammettendo peraltro di aver riportato, in alcuni casi, le citazioni di Ben Gurion in maniera non adeguata. Ma la polemica continua. Sarebbe interessante avere in Italia una traduzione del libro di Karsh o di alcuni dei suoi articoli sul "Middle East Quarterly" per comprendere a fondo il dibattito sul più complesso nodo storiografico della storia politica e territoriale del Medioriente". (Paolo Di Motoli, su L'Indice)
 
  INDICE DELL'OPERA - RINGRAZIAMENTI - CARTINE - ABBREVIAZIONI E ACRONIMI - Introduzione all'edizione riveduta - 1. Le premesse storiche - 2. Il concetto di «trasferimento» nel pensiero sionista prima del 1948 - 3. La prima ondata: l'esodo arabo, dicembre 1947-marzo 1948 - 4. La seconda ondata: l'esodo di massa, aprile-giugno 1948 - 5. Si decide contro un ritorno dei profughi: aprile-dicembre 1948 - 6. Bloccare un ritorno - 7. La terza ondata: i Dieci Giorni (9-18 luglio) e il Secondo armistizio (18 luglio-15 ottobre) - 8. La quarta ondata: le battaglie e l'esodo di ottobre-novembre 1948 - 9. La «pulizia» dei confini: espulsioni e trasferimenti di popolazioni, novembre 1948-1950 - 10. Risolvere il problema dei profughi: dicembre 1948-settembre 1949 - Conclusioni - Fonti bibliografiche - Note - Indice dei nomi