Fuoco fatuo
Pierre Drieu La Rochelle
SE, pagg.160, Euro 18,00
 
IL LIBRO - Il 5 novembre 1929 lo scrittore surrealista Jacques Rigaut, uno dei più cari amici di Drieu La Rochelle, si toglie la vita. "Fuoco fatuo", pubblicato due anni dopo, è il romanzo-testimonianza ispirato dalla sua tragica fine, ma anche l'affresco di un'epoca tormentata che ha avuto in Drieu uno dei suoi più grandi cantori. Alain, il protagonista del romanzo, è il prodotto di una società alla deriva e al tempo stesso un uomo in rivolta, che rifiuta il mondo degradato e privo di valori 'eroici' che lo circonda. Lo scrittore francese diventa qui l'osservatore quasi scientifico, per implacabilità e minuzia di analisi, degli ultimi giorni di un uomo che, già sconfitto dagli eventi e dalla droga, ha deciso di compiere l'unico gesto individuale ormai possibile per sfuggire alla menzogna dell'irrealtà quotidiana e per aderire, finalmente, alle cose. Al romanzo segue "Addio a Gonzague", un testo inedito in Italia, ritrovato fra le carte di Drieu, che da diversa angolatura prospetta il medesimo tema centrale del romanzo.
 
  DAL TESTO - "A quel tempo, parlava di suicidarsi. Ma il delitto così vagheggiato era un atto volontario, libero; ora, una forza estranea e idiota aveva riacceso questo proposito violento e privo di qualsiasi pretesto, che forse era stato una esplosione di vitalità, e lo spingeva a viva forza per il monotono vicolo della malattia verso una morte tardiva. E così, avvertendo quell'umiliante cambiamento di dominio, si era attardato nel suo estremo rifugio. Era rimasto immobile, fragile, temendo di fare il minimo gesto, sapendo che a quel gesto avrebbe corrisposto il suo decreto di morte".
 
  L'AUTORE - Cresciuto  in una famiglia della piccola  borghesia segnata dalle liti dei genitori  e da problemi economici, Drieu La Rochelle espresse, in "Mesure de la France" (1922), lo smarrimento dei giovani francesi nel periodo successivo alla prima guerra mondiale, nella quale fu ferito tre volte; ne "La comèdie de Charleroi" (1934), la sua evocazione di quel grande  massacro e l'estrinsecazione della sua difficoltà a trovarvi  un senso, richiamano  le interrogazioni di Céline nel "Viaggio al termine della notte".
  Legato a Louis Aragon, Drieu La Rochelle aderì inizialmente  al movimento dada, non riuscendo ad integrarvisi. Fu affascinato  dall'azione, movenza interiore  che tratteggiò  ne  "L'uomo pieno di donne" (1925) e in "Gilles" (1939), resoconto delle sue avventure amorose dove tuttavia si assegna un ruolo maldestro, quello di un don Giovanni di debole carattere.
  La Rochelle condivide per molti tratti aspetti interiori che lo accomunano a personaggi-limite, Céline, Brasillach,  che occuparono la scena della Francia e dell’Europa nel periodo tra le due guerre.
  Spirito  tormentato, ossessionato dal suicidio (vedi "Fuoco fatuo", 1931), ebbe idee  politiche molto fluttuanti.  Nel 1917, fu attratto dal comunismo, quindi si mostrò favorevole ad un'Europa forte ("Le Jeune Européen", 1927 ; "Genève ou Moscou", 1928 ), saggi in cui viene  denunciata la decadenza materialista della democrazia, pur criticando la dottrina hitleriana ("L'Europe contre les patries", 1931). Poco a poco, tuttavia, soprattutto a seguito delle sommosse del 6 febbraio 1934 e di un viaggio effettuato nella Germania nazionalsocialista nello stesso periodo, si avvicinò al Fascismo, nel quale ravvisava un rimedio contro la disperazione e la mediocrità. È di questi anni il  libro dal titolo significativo: "Socialisme fasciste" (1934).
  Attratto  dalla personalità di Doriot, dopo che quest'ultimo aveva rotto col partito comunista, Drieu La Rochelle aderì alla Partito  popolare francese e pubblicò "Avec Doriot, plaidoyer pour un fascisme à la française" (1937),  ("Con Doriot, difesa di un fascismo alla francese") ossia distinto da quello di Mussolini e di Hitler.  Tuttavia, Drieu fu deluso dall’avvicinamento di Doriot all'Italia fascista e alla Germania nazionalsocialista, e ruppe con lui fin dal 1938. Finirà tuttavia a sua volta per aderire apertamente al nazionalsocialismo, pubblicando  una serie di libri di militanza politica in difesa dell’abbracciata ideologia: "Ne plus attendre" (1941); "Notes pour comprendre le siècle" (1941); "Chronique politique" (1943); "Le Français d'Europe" (1944).
  Direttore de la "Nouvelle Revue française" (la rivista delle edizioni Gallimard, punto di riferimento dell’establishment letterario francese) sotto l'occupazione, ottenne la liberazione di Jean Paulhan, allora nelle mani della Gestapo (1941). Successivamente, la NRF assunse toni nettamente filonazionalsocialisti. E durante l’occupazione nazionalsocialista della Francia Drieu La Rochelle si avvicinò a  Otto Abetz, al quale propose di creare un partito filonazionalsocialista. Scrisse anche articoli  filotedeschi su "Le Figaro" ed in "Je suis partout", cercando tuttavia, difronte ai miasmi della politica,  salvezza nella letteratura. In questo periodo pubblica "L'uomo a cavallo" (1943) e "I  cani di paglia" (1944).
  Il 15 marzo 1945 si suicidò.
  La sua opera, testimonianza del disagio di un'intera generazione, è stata completata dalla pubblicazione postuma di alcuni scritti ("Racconto segreto", composto appena prima del suo suicidio e pubblicato nel 1948; "Exorde", 1961; "Memorie di Dick Raspe", 1966) e dal suo "Diario 1944 –1945", più volte pubblicato anche in Italia.
 
  INDICE DELL'OPERA - Fuoco fatuo - Addio a Gonzague - Nota biografica - Appendice iconografica