Identità e comunità
Alain de Benoist
Guida editori, pagg.165, Euro 11,40
 
IL LIBRO - Questo volume raccoglie tre saggi, sull’identità, sulla comunità e sulla sovranità, che contribuiscono organicamente ad affinare una coscienza critica delle aporie del progetto liberale moderno, con i suoi miti e la sua specifica antropologia. I temi centrali del libro sono il riconoscimento, ovvero l’io-in-relazione, e la differenza, studiata sia rispetto ai singoli sia in riferimento alle culture e ai popoli. Il problema dell’identità - analizzata come oggetto di interpretazione, non di “costruzione” – non investe, dunque, soltanto l’io moderno, diviso e narcisista, ma gli stessi gruppi sociali, nei quali esso si colloca come elemento di un dialogo fondato sulla riscoperta del senso di una tradizione criticamente avvertita.
  In questa prospettiva, che svela il feticismo delle merci proprio delle relazioni moderne, appaiono decisivi classici del pensiero politico, in primis l’autorità, la libertà e la sovranità. Su questa De Benoist offre un’acuta interpretazione di un filosofo degli albori della modernità, J. Althusius, nella cui opera egli ravvisa le possibilità di una linea di sviluppo diversa da quella che ha portato al moderno dominio delle astrazioni.
  Althusius viene studiato come teorico delle informazioni intermedie e del federalismo, cioè come un’alternativa all’idea di Stato sovrano, “soltanto politico”, come avrebbe detto Marx, autore di intuizioni che vengono criticamente ripensate all’altezza delle problematiche “post-moderne” proprio da Alain De Benoist.  
  DAL TESTO - “Il problema del riconoscimento delle identità è uno dei quelli che oggi si ripropongono con maggior forza in ragione della crisi dello stato-nazione occidentale. Nella postmodernità il grande progetto moderno di uno spazio unificato, controllato e costruito dall’alto, si trova rimesso radicalmente in causa. “le grandi identità che gli stati-nazione avevano minuziosamente costruito – constata Zygmunt Barman – crollano […] La costruzione dell’identità, ed ancora più la conservazione dell’identità, è diventata in questa circostanza una questione di “bricolage”, senza officine, né capireparto visibili. Si potrebbe dire che la produzione d’identità, alla stregua del resto dell’industria, è stata deregolamentata e privatizzata”. In un contesto generale di cancellazione dei riferimenti, lo stato-nazione non riesce più ad integrare i gruppi né a (ri)produrre il legame sociale. Esso non dà più ai membri della società un sentimento di unità, una ragione di vivere o di morire, vale a dire una ragione per sacrificare il proprio interesse personale e talvolta la propria vita a qualche realtà o nozione che travalichi la loro individualità. Esso appare come una struttura astratta, burocratica, avulsa dalla vita reale. Questa evoluzione dà adito ad affermazioni particolaristiche di ogni tipo. I bisogni di identità “tendono oggi a farsi sempre più vivi (e più disgiuntivi che in passato) a seguito del fallimento sempre più palese degli Stati-nazione nel loro ruolo di produttori e fornitori di identità). Le identità nazionali si disgregano, ma a beneficio di altre forme d’identità. Più la “comunità nazionale” si indebolisce, più le società cercano comunità identificatici di ricambio".
  L'AUTORE - Alain de Benoist (Parigi, 1949), scrittore e saggista, vive e lavora a Parigi, dove dirige le riviste “Nouvelle école” e “Krisis”. Ha pubblicato numerosi volumi e saggi tradotti in molte lingue. Tra le sue opere più recenti ricordiamo la silloge “Théoriques-Critiques” (2003), e in traduzione italiana: “Le sfide della postmodernità” (2003), oltre “I diritti dell’uomo” (2004).
  INDICE DELL'OPERA - Sull'identità - Comunitarismo vs. liberali - Un'altra sovranità. Saggio su Johannes Althusius (1557-1638)