DAL TESTO – “Suppongo che la ragione sia che nel mio paese le armi da fuoco sono state rare per tutto il XX secolo, cosicché la gente pensava ad un combattimento sempre tra uomini armati da coltelli. E allora sì che il coraggio di un uomo era messo alla prova. Quando si è messi alle strette, bisogna essere coraggiosi. Di certo, i miei antenati erano militari. Benché io non pensi che usassero coltelli, ho visto spade a casa, e queste spade suppongo che non possano essere state soltanto decorative. Mio nonno ha combattuto nella guerra di confine con l’Uruguay, il mio bisnonno ha combattuto contro gli spagnoli e brasiliani; in effetti, io discendo da una famiglia di militari. Forse, ciò spiega molto dei miei racconti. Ritengo che mi sarei dimostrato un pessimo soldato, ma in qualche modo ho sempre sentito una sorta di nostalgia per la vita militare, e questa è la ragione per cui sono così appassionato all’epica […]. Mi sento spesso come se avessi perso quella parte della mia vita, e che debba sognare la mia vita attraverso libri. Certamente, sono molto ingiusto verso i libri perché, dopotutto, essi sono così reali quanto coltelli e spade, se non molto di più”.
 
  L’AUTORE – JORGE LOUIS BORGES (Buenos Aires 1899 - Ginevra 1986) è uno fra i più importanti autori della letteratura mondiale contemporanea. Il suo approccio fantastico e magico alla scrittura ne ha fatto un gigante fra gli scrittori del Novecento. Fra le sue opere: “Inquisizioni” (Adelphi, 2001), “L’Aleph” (Feltrinelli, 2003), “Il libro della sabbia” (Adelphi, 2004), “Finzioni” (Einaudi, 2005), “Prologhi” (Adelphi, 2005). 
 
  INDICE DELL’OPERA – Un maestro a Montreal. Intervista di Don Bell – Il mio destino è scrivere. Intervista di Benjamin von der Becke – Borges, l’eterno. Intervista di César Calistro – Conversando con Jorge Luis Borges. Intervista di Harold Alvarado Tenorio – Un nuovo Borges? Intervista di Bernardo Neustadt – A colloquio con Jorge Luis Borges. Intervista di Daniel Bourne Stephen Cape e Charles Silver – Il gusto dell’epopea. Intervista di Robert Louit – A Borges si perdona tutto persino il razzismo. Intervista di Bernardo Neustadt.