La Russia postcomunista
da Gorbaciov a Putin
L. Gudkov e V. Zaslavsky
Luiss University Press, pagg.181, Euro 14,00
 
IL LIBRO - Il volume esamina, con uno sguardo a tutto tondo ma in modo sintetico, la complessa transizione postcomunista della Russia. In particolare, gli Autori mettono a fuoco i principali fattori del rallentamento subito recentemente dal processo di riforme e, in particolare, la deriva autoritaria subita dal sistema politico. Gli Autori da una parte analizzano la composizione di una nuova élite politica, dominata da rappresentanti dell'esercito e degli organi di sicurezza; dall'altra forniscono un bilancio del Governo di Putin, mettendo in evidenza le sfide che l'attuale leadership russa pone oggi alla politica occidentale. Dove va la Russia? Come cambia la stratificazione sociale del Paese? Da chi è composta la nuova élite politica? Sono le domande che fanno da sfondo alla ricostruzione storica di Gudkov e Zaslavsky. Con un occhio sempre attento alle possibili ripercussioni sull'Occidente delle vicende di un Paese che, anche dopo la fine del comunismo, continua a giocare un ruolo importante nelle relazioni internazionali.
 
  DAL LIBRO – “Nelle elezioni presidenziali del marzo 2000 Putin ha ricevuto un consenso popolare di tipo plebiscitario. Grazie all’inaspettato miglioramento della situazione finanziaria del paese, in seguito a un vertiginoso aumento dei prezzi del petrolio e del gas, il governo non solo ha potuto ridurre il debito estero, ma anche versare ai lavoratori gli stipendi arretrati e interrompere la pratica di ritardare il pagamento dei salari a operai e impiegati statali. Il grado di popolarità del presidente negli ultimi anni è rimasto sempre intorno al 70 per cento, indice molto elevato se si considera l’acuta polarizzazione ideologica russa. Putin è stato promotore e beneficiario della stabilizzazione politica del paese”.
 
  GLI AUTORI – Lev Gudkov è professore di Sociologia e vicedirettore del Centro studi sull’opinione pubblica “Jurij Levada” (Mosca). Ha pubblicato, tra l’altro, “L’identità negativa”, 2004. 
  Victor Zaslavsky è docente di Sociologia politica alla Università LUISS di Roma, Direttore del Centro “Transitino Studies” e Condirettore della rivista “Ventunesimo Secolo”. Tra le sue pubblicazioni recenti: “Lo stalinismo e la sinistra italiana. Dal mito dell’URSS alla fine del comunismo 1945-1991” (Mondadori, 2004) e “Storia del sistema sovietico: l’ascesa, la stabilità il crollo” (Carocci, 2004).
 
  INDICE DELL’OPERA – 1. La transizione postcomunista. La prima fase – 2. La classe operaia russa e disoccupazione – 3. Disoccupazione o riduzione dei salari – 4.  Nuove divisioni all’interno della classe operaia – 5. I sindacati nella transizione – 6. La classe operaia nella prima fase della transizione – 7. Il percorso obbligato delle riforme economiche russe – 8. La seconda fase della riforma russa: Putin e la riforma istituzionale – 9. Economia e politica nell’epoca di Putin – 10. La congiuntura sui mercati energetici e la guerra russo-cecena – 11. L’instaurazione del regime autoritario – 12. La “gente divisa” nell’élite politica russa – 13. Il concetto dello “stato forte” e le sue contraddizioni – 14. La cultura politica nella transizione postcomunista – 15. La transizione autoritaria o l’autoritarismo senza transizione? – 16. Il regime di Putin: il bilancio provvisorio – 17. La Russia e l’Europa orientale: due transizioni a confronto – 18. L’Occidente di fronte al regime di Putin – Appendice – “Rotislav Kapeliushnikov” il modello russo del mercato del lavoro - Note