L'amico di Galileo
Isaia Iannaccone
Sonzogno Editore, pagg.411, Euro 18,50
 
IL LIBRO - Roma, albori del ‘600. In un epocale scontro con la Chiesa, la scienza  moderna si dibatte per nascere, a prezzo di persecuzioni, condanne, sovente persino della vita. L’Inquisizione vorrebbe fermare l’inesorabile rivoluzione. E sguinzaglia i suoi soldati per cogliere sul fatto e processare chi studia l’universo e la natura osando mettere in dubbio le leggi divine.
  Nel palazzo del principe Federico Cesi, giovane e illuminato mecenate, si tengono le riunioni clandestine dell’Accademia dei Lincei. Fra gli adepti vi è chi, come l’eminente Galilei, scruta il cielo con  la sua “pericolosa” invenzione, il telescopio, e chi – il medico tedesco Johann Schreck detto Terrentius – compie in gran segreto autopsie, altamente proibite, per carpire i segreti del corpo umano secondo l’insegnamento del maestro Vesalio: “Palpate, sentite con le vostre mani e fidatevi di esse”. Nessuno di loro è più disposto a credere alle verità accettate per fede: tutti vogliono sottoporle al vaglio della ragione e dell’esperienza.
  Ma il pericolo incombe. Mentre è intento a sezionare un cadavere, Schreck sfugge per un soffio a un agguato, e lo stesso Galileo è costretto a riparare nella campagna toscana.
È perciò con incontenibile entusiasmo che Terrentius viene a sapere di un Paese lontano, la Cina, dove a detenere il potere sono proprio gli uomini di cultura. Nulla può più trattenerlo nell’Europa dominata dalla Chiesa, neppure il doversi accodare a una missione di gesuiti, gli unici occidentali a penetrare in quel remoto continente: spirito indomito, Schreck, pur riconoscendo come unico dio la sete di conoscenza, prende i voti e si imbarca per l’avventuroso viaggio. Nel bagaglio mette i ferri chirurgici, un grande erbario a cui sta lavorando e molti libri, il mezzo per realizzare il sogno di confrontare il sapere occidentale con quello orientale. Galileo, che gli invidia la scelta audace, promette di spedirgli le nuove effemeridi, affinché possa mostrarle all’imperatore.
  Fra tempeste ed epidemie, la spedizione circumnaviga l’Africa, fa tappa in Madagascar e alle Mauritius per dirigersi verso la Cina. Ma ciò che turba Schreck non sono i pericoli del viaggio, quanto il sospetto, suscitato da alcuni furti, che fra i suoi compagni gesuiti si celi un emissario dell’Inquisizione, forse disposto a uccidere pur di incastrarlo…
  Romanzo epico ed emozionante, "L’amico di Galileo" fonde in un’unica trama un contesto storico di raro valore e suggestione, la caratterizzazione di un protagonista memorabile, scene avventurose e uno svolgimento giallo che culmina in un finale mozzafiato. Vario nelle atmosfere e nelle ambientazioni – dalla Roma papalina alla Città Proibita di Pechino -, permeato dell’esaltante clima culturale in cui maturò la rivoluzione scientifica del ‘600, fluido e coinvolgente nella scrittura, è il debutto di un nuovo talento italiano.
 
  DAL TESTO - "Schreck indossava una lunga veste nera con il colletto dalle bavette bianche; sulle spalle un mantello anch'esso nero. Quello che colpì lo scienziato non fu tanto l'abito da gesuita, quanto il volto del tedesco. Era sensibilmente dimagrito, pallido, illuminato dalla consueta luce degli occhi verdi ma una certa durezza s'era instaurata nei tratti. L'intera figura ispirava una severità che Galilei non aveva mai conosciuto in quell'uomo.
  "Schreck lo invitò a sedersi. "Sapete bene cosa costa diventare gesuita."
  ""Sapete?" intervenne a un certo punto Galilei. "Nessuno ha mai veramente creduto a una vostra vocazione tardiva."
  "Schreck sorrise mettendo a nudo il candore dei denti. Galilei continuò: "A me confidaste il perché avevate deciso di farvi gesuita; mi rimane però una forte curiosità: ancora non so come abbiate fatto per essere ammesso nella Compagnia".
  "L'altro accentuò l'aria divertita. "Devo ringraziare la malattia della pietra.""
 
  L'AUTORE - Isaia Iannaccone, nato a Napoli, chimico e sinologo, è specialista di storia della scienza e delle tecnica in Cina, e dei rapporti scientifici Europa-Cina tra i secoli XVI e XIX. Ha tenuto corsi e seminari all’Istituto Universitario Orientale di Milano e di Venezia, al Center for Chinese Studies di Taipei (Taiwan) e all’Observatoire Astronomique di Parigi. È autore di trattati accademici ("Misurare il cielo: l’antica astronomia cinese", 1991; "Johann Schreck Terrentius: la scienza rinascimentale e lo spirito dell’Accademia dei Lincei nella Cina dei Ming", 1998; "Storia e civiltà della Cina. Cinque lezioni", 1999), di due guide della Cina per il Touring Club Italiano e di lavori per il teatro  l’opera ("Marco Polo a Cambaluc"; "Cecchina e i gesuiti nella Città Proibita"). Vive e lavora tra Bruxelles e Parigi. "L’amico di Galileo" è il suo primo romanzo.
 
  INDICE DELL'OPERA - Prologo - Sei anni dopo - Conclusione - 'Nemo propheta in patria' (nota dell'autore)