"Parleremo al mondo intero". La propaganda del fascismo all’estero
Benedetta Garzarelli
Edizioni dell’Orso, pagg.252, Euro 20,00
 
IL LIBRO - Forme di propaganda per l'estero sono documentabili nel Regime fascista già a partire dagli anni Venti. Furono però le celebrazioni per il decennale della Marcia su Roma e l'avvento al potere del Nazionalsocialismo in Germania a far emergere, nei primi anni Trenta, l'urgenza di elaborare con maggiore sistematicità una strategia di organizzazione del consenso verso le opinioni pubbliche straniere: nacque allora, per iniziativa di Galeazzo Ciano, alla guida dell'ufficio stampa del Capo del Governo, una apposita sezione divenuta poi Direzione generale con il compito di dare un deciso impulso alla propaganda nei Paesi stranieri. Il suo incarico fu di sostenere ambasciatori e consoli italiani, ma anche più eterodosse figure di propagandisti, nella diffusione di materiale sul fascismo e sulle realizzazioni del regime e nella promozione di tutte quelle iniziative in cui si ravvisava una potenziale valenza propagandistica. Basato su documentazione inedita, conservata presso l'Archivio centrale dello Stato e l'Archivio storico del ministero degli Affari esteri, il libro ripercorre le vicende di questa originale e poco nota istituzione fascista, concentrando l'attenzione sulla fase più vitale dell'ufficio, quella in cui rimase sotto la supervisione di Ciano, e illustrando in particolare la sua attività in Francia e in Germania, strettamente connessa all'evoluzione dei rapporti tra il regime e questi due paesi, nel contesto dei profondi mutamenti del quadro internazionale intervenuti dalla metà degli anni Trenta.

  DAL TESTO – “Nel caso del primo decennio del regime, l’attenzione del fascismo alla sua presenza in campo internazionale, al di là della consueta attività diplomatica, si manifestò prevalentemente nell’azione verso la collettività italiana emigrata e nelle iniziative per la promozione o, come si diceva riprendendo una parola d’ordine del nazionalismo, per l’”espansione” della cultura italiana all’estero. In entrambi questi settori, tra il 1927 e il 1928, il governo fascista promosse un’opera di accentramento e di controllo politico, in sintonia con il più generale processo di fascistizzazione della società e delle istituzioni avviato con la costruzione del regime”.
 
  L’AUTRICE - Benedetta Garzarelli è dottore di ricerca in storia dell'Italia contemporanea e responsabile della redazione di «Studi Storici». Collabora con la Fondazione Istituto Gramsci, con la cattedra di storia contemporanea del prof. Bruno Tobia presso l'Università degli studi di Roma «La Sapienza» e con il Dizionario biografico degli italiani. È autrice di saggi sui Gruppi universitari fascisti e sulla propaganda fascista all'estero.
 
  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Nicola Tranfaglia – Introduzione – Sigle e abbreviazioni – Parte prima: Un ufficio per la propaganda all’estero – 1. La nascita della sezione propaganda – 2. Organizzazione interna e funzionamento della Direzione per la propaganda – Parte seconda: La propaganda in Francia – 3. I diversi attori nello scenario francese – 4. Il fascismo sulla pellicola: la propaganda cinematografica – 5. Una “straordinaria ambasceria artistica”: la mostra d’arte italiana a Parigi – 6. La mobilitazione per la guerra d’Etiopia – Parte terza: La propaganda in Germania – 7. Un difficile esordio – 8. La svolta dell’autunno 1935 – 8. La propaganda nello spirito della collaborazione italo-tedesca – 10. L’asse nella cultura: la mostra d’arte italiana a Berlino – Epilogo – Indice dei nomi.