Razzismo. Un'origine illuminista
Marco Marsilio
Vallecchi, pagg.191, Euro 18,00
 
IL LIBRO - In questo studio, l'Autore ricostruisce la storia del mito della razza, individuando nei filosofi che fondano il pensiero moderno le radici di un nuovo atteggiamento di fronte al genere umano. Si è spesso notato come la cultura occidentale, non volendo più essere razzista, abbia cercato di non esserlo mai stata, scaricando ogni "responsabilità" sul Nazionalsocialismo in particolare, come se fosse un accidente della storia. Indagando a ritroso sui presupposti filosofici del razzismo biologico, troviamo al contrario robuste origini nel pensiero illuministico: l’inserimento dell’uomo nell’ambito della storia naturale, la classificazione della specie, la critica della dottrina biblica della comune origine dell’umanità. Su questo terreno si sono poi sviluppati il positivismo, le misurazioni antropometriche e la nascita di nuove discipline che daranno dignità scientifica al razzismo. La riduzione dell’uomo alla sua sola dimensione materiale e quantificabile, la deificazione della ragione, il paradigma tecnologico assunto a criterio di verità, sullo sfondo di una costante polemica anticristiana, sono il filo conduttore della cultura razzista, che con la scoperta delle leggi della genetica associate all’evoluzionismo toccherà gli esiti estremi dell’eugenetica.
 
  DAL TESTO - “Questo à un libro sgradevole. E scomodo. Sgradevole perché non è simpatico che qualcuno ricordi che Kant pensava che i negri puzzassero .. mentre Voltaire era convinto che le negre si accoppiassero con gli scimpanzé. Non ci sono solo i soliti Gobineau e Rosenberg in questa galleria degli orrori prodotti dal pensiero umano. Da Linneo a Darwin a Spencer – passando per Lombroso, Marx e Carrell – la galleria costruita da Marco Marsilio comprende il meglio della filosofia e della scienza moderne.” (dalla prefazione di Gianni Scipione Rossi)
 
  L'AUTORE - Marco Marsilio, 37 anni, è laureato in Filosofia. Nella sua esperienza di amministratore di una grande metropoli (è consigliere comunale di Roma) ha affrontato i temi del confronto tra culture differenti, dell'integrazione etnica, dei conflitti di civiltà. Temi che ha sviluppato in varie conferenze, e che sono alla base degli studi dai quali è nata questa opera.
 
  IL PREFATORE - Gianni Scipione Rossi, nato a Viterbo, vive tra Roma e Gubbio. Giornalista, è vice direttore dei Servizi parlamentari della Rai. Ha lavorato, tra l’altro, al Gr2, al Gr3, al «Giornale d’Italia», al «Secolo d’Italia». Studioso di storia della destra, ha pubblicato 'Alternativa e doppiopetto. Il Msi dalla contestazione alla Destra nazionale' (1992).
 
  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Gianni Scipione Rossi - I. Il concetto di "superiorità" nelle epoche precedenti alle grandi scoperte geografiche e alle conquiste coloniali - II. Lo sviluppo delle scienze naturali "positive" applicate all'osservazione delle differenze tra i popoli - III. Nascita del "razzismo scientifico" - IV. Gli studi linguistici, la nascita del mito ariano e dell'antisemitismo - V. Il dominio delle scienze "positive" e la giustificazione "progressista" del colonialismo - VI. L'antropologia diventa una scienza autonoma - VII. L'evoluzionismo e le nuove scienze sociali "darwiniste" - VIII. La stagione trionfale dell'eugenetica e della psicometria - IX. Conclusioni - Bibliografia - Indice dei nomi