Res nostra agitur. Il pensiero di Delio Cantimori (1928-1937)
Patricia Chiantera-Stutte
Palomar, pagg.142, Euro 15,00
 
IL LIBRO - La personalità travagliata dello storico Delio Cantimori, che vive la sua giovinezza durante il Fascismo e abbraccia successivamente due diverse concezioni politiche e di vita - il Fascismo e il comunismo -, per poi dedicarsi esclusivamente ai suoi studi storici, ha affascinato generazioni di allievi e di studiosi. La sua concezione del Fascismo e il suo passaggio dall'entusiasmo nei riguardi del Regime allo scetticismo costituiscono il tema del libro 'Cultura etica e politica', che, proprio in considerazione del suo nicodemismo e della sua riservatezza, ricostruisce sia la sua posizione politica sia la sua maturazione intellettuale con un uso incrociato di fonti, e cioé con la messa a confronto dei suoi scritti con i suoi appunti e con parte del suo epistolario. Gli scritti, gli appunti e le corrispondenze utilizzati - in gran parte materiale inedito - coprono il lasso di tempo tra la fine degli anni Venti e la seconda metà degli anni Trenta, fase in cui secondo la maggior parte degli interpreti è inconfutabile il passaggio di Cantimori all'antifascismo. In particolare vengono ricostruite le continuità e le discontinuità nella sua riflessione etica e politica in relazione alle sue discussioni con colleghi della Scuola Normale di Pisa, come Aldo Capitini e Giovanni Gentile junior. Questa chiave di lettura mostra come la crescente disillusione di Cantimori riguardo al Fascismo debba essere inquadrata nella sua complessiva evoluzione e maturazione etica e intellettuale, che comporta un profondo mutamento di tutti i suoi riferimenti teorici e politici.
 
  DAL TESTO – “Le problematiche che attraversano la continua riflessione politica e scientifica cantimoriana riguardano: la valutazione del Risorgimento e delle sua continuità col fascismo; il significato della cesura fra gli intellettuali e le masse e la considerazione della sua possibile risoluzione in senso politico e culturale; il valore della religiosità e dell’etica in relazione alla politica e, infine, l’uso del metodo filologico, inteso insieme come strumento di lavoro e come disciplina etica dello studioso”.
 
L’AUTRICE – Patricia Chiantera-Strutte, è ricercatrice di Storia delle Dottrine politiche presso la Facoltà di scienze politiche dell’università di Bari. E’ stata Jean Monnet Yellow presso l’Istituto europeo di Fiesole dal 2001 al 2002 per completare una ricerca sul populismo italiano e austriaco. Ha conseguito nel 2000 una borsa di studio dell’Istituto trentino di Cultura per svolgere una ricerca circa la concezione politica giovanile di Delio Cantimori. Ha conseguito il Dottorato di ricerca a Saarbrucken (Germania) con una tesi sul futurismo radicale durante il fascismo italiano. Alcune delle sue pubblicazioni sono: “Questioni di biopolitica”, Bulzoni, Roma 2003 (con Lorella Cedroni); “Julius Evola: dal dadaismo alla rivoluzione conservatrice (1919-1943)”, Aracne, Roma 2001; “L’autonomia intellettuale e la politica”, Giannini, Napoli 1998.
 
  INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Gli anni Trenta e l’ambiente della Scuola Normale di Pisa – La riflessione etica e la politica di Cantimori a cavallo fra gli anni Venti e Trenta – Delusioni e ripensamenti – Conclusioni – Appendice – Bibliografia – Archivi consultati – Indice dei nomi