Saggi sull'Idealismo magico
Julius Evola
Edizioni Mediterranee, pagg.224, Euro 16,50
 
IL LIBRO - "Saggi sull'Idealismo magico" è un'opera che si pone in un momento cruciale dell'attività speculativa di Julius Evola, la metà degli anni Venti. In quel periodo una serie d'interessi si erano intrecciati ed occorreva scioglierli per prendere la direzione definitiva del suo pensiero. Arte e filosofia, occultismo e dottrine orientali si accavallavano: il problema era sia esistenziale che spirituale, la ricerca di una "via". A ventisette anni Evola aveva concluso la sua "fase artistica" e nella sostanza anche la sua ‘fase filosofica’, dato che "Teoria e fenomenologia dell'Individuo assoluto" era stato terminato nel 1924: in attesa dell'uscita dell'opera in due tomi, nel 1927 e nel 1930, egli decise, come scrive nell'autobiografia, di pubblicarne nel 1925 "una anticipazione del contenuto pel pubblico", appunto i "Saggi sull'Idealismo magico". Più esattamente, si legge nella ‘avvertenza’ a questo libro: "una preliminare presa di posizione, una anticipazione". In esso Julius Evola riunì e sistematizzò testi pubblicati in tutto o in parte su vari giornali e riviste di varia tendenza a partire dal 1923: "Il Nuovo Paese", "Ultra", "Atanòr", "Il Mondo". Lo stesso avvenne per un libro di più limitato spessore, pubblicato l'anno seguente, che riuniva due conferenze che l'Autore considerava una ‘sintesi’ del suo sistema filosofico: "L'uomo e il divenire del mondo" (1926). In "Saggi sull'Idealismo magico", dunque, si trovano i riferimenti agli interessi del momento: l'arte, cui è dedicata la fondamentale appendice; le dottrine orientali, con i riferimenti a Lao-tze, ai Tantra e all'opera di Sir John Woodroffe; il superamento della filosofia idealistica e la ricerca delle "esigenze contemporanee verso l'Idealismo magico" attraverso l'esame di pensatori contemporanei noti e meno noti; la magia, considerata ineluttabile conclusione dell'Idealismo magico. Tutto necessario per la creazione di un sistema che servisse da base per "andare oltre", e quindi per entrare in contatto con le tesi sulle origini primordiali, sulla Tradizione, sul valore del mito e sul simbolismo, che avrebbero condotto Julius Evola nell'arco di una decina d'anni a pubblicare la sua opera principale ("Rivolta contro il mondo moderno", 1934) e diventare il rappresentante italiano del Tradizionalismo integrale. Un libro tutt'altro che minore, come in genere viene considerato, piuttosto un importante tassello per comprendere lo sviluppo del pensiero di questo filosofo.
 
DAL TESTO – “Il problema fondamentale della filosofia moderna è il problema gnoseologico o problema della conoscenza che, in breve e in forma assai essoterica, può venir formulato così: ogni esperienza è costituita dalla congiunzione di un soggetto e di un oggetto, di un conoscente e un conosciuto; ora, come è possibile la relazione che stringe questi due principi e quindi qual è il senso di questa loro congiunzione, in cui si sviluppa l’umana esperienza? Quanto sia importante questo problema e quindi quanto sia giustificato l’interesse che in esso ripone la filosofia moderna, può esser comprensibile come segue. Attraverso la conoscenza, intesa in senso largo, si afferma a sé stessi la realtà di una natura, di altre coscienze e, anche, di un mondo spirituale. Ora senza un esame preliminare sulla natura della conoscenza, sui suoi presupposti e sulla sua validità, non si può dare alcun serio fondamento a quelle affermazioni; e poiché da esse - assunte ingenuamente come dati di fatto, senza alcuna critica o riflessione preliminare - partono le scienze della natura, le discipline morali e sociali, le religioni e le teorie dei valori, se non si ha modo, nell’esame della conoscenza, di garantire la certezza a tutto ciò che da essa è postulato come vero, se non si ha modo di mostrare le condizioni per cui all’umano pensiero è immanente la verità e, in connessione, di confermare e verificare la validità e definire il senso dei vari principi fondamentali, l’intero mondo non solo della cultura, ma anche della stessa comune coscienza deve apparire ipotetico e privo di significato: il valore formale o estetico che allora, solo, gli converrebbe, in nessun modo saprebbe impedire che lo scetticismo ne dissolva l’intima essenza. Non basta: quando si dovesse affermare sul serio l’impotenza della conoscenza a giustificare sé stessa, lo stesso scetticismo risulterebbe insostenibile: infatti non vi è alcuna certezza, se non vi si connette una certezza, il che contraddice il contenuto dello stesso principio pel quale si nega che un qualsiasi conoscere (dunque quello scettico compreso) possa avere una certezza. Ne risulterebbe allora che tutta l’esperienza, sino nelle sue forme più luminose, è una specie di sogno incomprensibile, da cui l’Io dovrebbe lasciarsi passivamente sognare poiché quando invece portasse su di esso la riflessione, verrebbe immediatamente dilacerato da un’interna contraddizione. Non si potrebbe mai abbastanza insistere sull’importanza di questa considerazione e quindi sulla necessità del problema gnoseologico a base di ogni altro, specie di contro a tante correnti che, con un movimento di cui non si saprebbe dire se la temerarietà presuntuosa sia maggiore dell’ingenuità, ancor oggi pretendono di far valere come verità assoluta i frutti di uno sfrenato dogmatizzare e fantasticare, mentre sono impotenti a spiegare il fondamento dei loro procedimenti e lo stesso significato delle parole e dei concetti che esse adoperano”.

  L’AUTORE – Julius Evola (Roma, 19 maggio 1898 - 11 giugno 1974), pseudonimo di Giulio Cesare Andrea Evola, fu un pensatore italiano del XX secolo. Le sue posizioni, vicine al Fascismo e al Nazionalsocialismo, ne espressero una critica nella chiave del tradizionalismo. Mussolini, che ne apprezzò il lavoro, gli preferì in seguito Giovanni Gentile come teorico del Fascismo. Le sue critiche, da posizioni ancora più radicali, gli valsero in Italia la sospensione di alcune sue pubblicazioni e in Germania il sospetto delle gerarchie nazionalsocialiste. La complessità del suo pensiero gli procurò, anche dopo la fine della guerra, un grande seguito negli ambienti conservatori italiani ed europei, dai nostalgici del Fascismo fino a esponenti della destra più moderna.

  INDICE DELL’OPERA – Nota del Curatore – L’idealismo dimenticato del giovane Julius Evola, di Franco Volpi – SAGGI SULL’IDEALISMO MAGICO - Avvertenza – I. Il problema dello spirito contemporaneo e il trapasso dell'idealismo – II. Sul concetto di potenza – III. L’Io supernormale – IV. La costruzione dell’Immortalità - V. L’essenza dello sviluppo magico – VI. Esigenze contemporanee verso l'idealismo magico – 1. Carlo Michelstaedter – 2. Otto Braun – 3. Giovanni Gentile – 4. Ottavio Hamelin – 5. Ermanno Keyserling – Appendice sul significato dell’arte modernissima – APPENDICI CRITICHE E BIBLIOGRAFICHE – Le fonti bibliografiche dei “Saggi” – L’Autarca e i suoi critici, di Alfonso Piscitelli – La recezione dei “Saggi” – I. Saggi sull'Idealismo magico, di A.R. (Arturo Reghini) – II. Saggi sull'Idealismo magico, di V.V. (Vittorino Vezzani) – III. Saggi sull'Idealismo magico, di A. Belluigi – IV. Saggi sull'Idealismo magico, di Armando Carlini – V. L’idealismo magico di J. Evola, di B. Jasink – VI. Notizia, di “Logos” – Bibliografia generale – Indice dei nomi e dei testi anonimi