Sulle tracce dell’Odessa. Mito o enigma del Novecento?
Umberto Barbisan
Edizioni Tecnologos, pagg.140, Euro 10,00
 
L LIBRO – Nel 1946 Simon Wiesenthal, destinato a diventare uno dei più noti “cacciatori di nazisti”, durante il lungo dibattimento del processo di Norimberga, quello intentato dagli Alleati contro i maggiori leaders del Nazionalsocialismo, fu contattato da un ex appartenente del servizio informazioni militare tedesco che gli rivelò l’esistenza dell’Odessa, oscura quanto segreta organizzazione il cui scopo sarebbe stato quello di agevolare la fuga dei nazionalsocialisti e di ricostituire, nella clandestinità, il Reich germanico. Da allora è passato mezzo secolo e si sono moltiplicate le informazioni sull’Odessa, presenti in saggi, articoli, romanzi e film, dandone per scontata l’esistenza o amplificandone il ruolo. Una proliferazione di interpretazioni così ampia, quanto frammentaria, da rendere difficile la distinzione fra il vero, il verosimile, e l’onesta fiducia nel credere a qualcosa che appaghi la propria visione della storia. Il caso dei falsi diari di Adolf Hitler, accaduto ai primi degli anni Ottanta, è emblematico in tal senso; una grande rivista come 'Stern' sborsò più di nove milioni di Marchi di allora per acquistare una serie di diari palesemente e ingenuamente falsi. Non pochi furono storici e giornalisti che, inizialmente, caddero nell’inganno accettando per veri una serie di quaderni dalla copertina nera, vergati con antiquata calligrafia e zeppi di ovvietà, perché volevano credere, secondo le proprie aspettative, a nuove possibili interpretazioni del Nazionalsocialismo e di Hitler. Il credere in buona fede, su questo non dubiteremo mai, a tutte le informazioni sull’Odessa potrebbe essere qualcosa di analogo a quanto è accaduto per i falsi diari di Hitler. Infatti, la storia dell’Odessa conduce verso un universo sommerso di mezze verità, in cui la scarsità di documenti diretti, un verbale, un elenco di appartenenti, o altro di simile, come pure di testimonianze comprovate, è equilibrata da un’ampia produzione letteraria, spesso redatta da personaggi degni di massimo rispetto, in cui l’esistenza dell’Odessa è data per certa. Perciò attraverso incongruenze, contraddizioni e dubbi, tenteremo di comprendere da che parte indirizzare l’ago della bilancia, decisione che, alla fine, lasceremo al Lettore. Essendo una ricerca che si addentra nei luoghi più grigi ed oscuri della storia del Novecento, il condizionale è d’obbligo; perciò i “sembrerebbe”, “potrebbe”, “si suppone”, etc., abbondano in questo testo.
 
  DAL TESTO – “Alla fine della guerra i governi delle potenze vincitrici iniziarono la caccia a scienziati e tecnici tedeschi, consci degli importanti risultati ottenuti in Germania, dove furono realizzate armi come le V1 e le V2, aerei a reazione di velocità quasi doppia rispetto a quelli alleati, carriarmati  di grande potenza, avanzati studi sull’energia nucleare, “polveri radioattive”, missili teleguidati, armi leggere di qualità, etc. E’ perciò lecito interrogarsi sui motivi per cui la Germania hitleriana perse la guerra con un simile apparato tecnico”.
 
  L’AUTORE – Umberto Barbisan, nato a Venezia l'8 giugno 1956, si laurea in Architettura il 17 Luglio 1982 presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia con una tesi sull'evoluzione storica delle costruzioni in zona sismica. Dal 1982 al 1992 è cultore della materia all'Iuav; inizia la libera professione nel 1983; nel 1990 è nominato Consulente Tecnico d'Ufficio del Tribunale Civile e Penale di Venezia. Nel dicembre del 1992 entra in ruolo in qualità di ricercatore di Tecnologia dell'Architettura all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Dal 1996 al 2000 tiene, per supplenza, il corso di Materiali e progettazione di elementi costruttivi all'Iuav fino al 2000. Dal 1998 al 2000 tiene il corso di Materiali e progettazione di elementi costruttivi alla Facoltà di Architettura dell'Università di Trieste. Nel 2001 ottiene l'affidamento del corso di Progettazione di elementi costruttivi alla Facoltà di Architettura dell'Iuav di Venezia. Fra i suoi libri, “Marcon fra storia e storie (Mogliano, 1994), “La ricerca dell’archetipo” (Milano, 1994), “La memoria delle regole nell’arte di costruire" (Venezia, 1996), “Attraverso le Alpi" (2001).
 
  INDICE DELL’OPERA – Premessa – I. L’inizio della fine – II. La fine di Hitler e la breve fuga di Bormann – III. Il governo Dönitz – IV. Internamento nei campi di prigionia – V. Alcune ipotesi sulla fondazione dell’Odessa – VI. La rete Rauff e la Rete Gehlen – VII. Le fughe: Roschmann, Kersten e Schoerner – VIII. Le fughe: Mengele, Müller e Eichmann – IX. Altre fughe, altre storie – X. Fughe di non tedeschi – XI. La fuga degli scienziati e dei tecnici – XII. Organizzazioni post-belliche – XIII. Verso l’enigma dell’Odessa – XIV. Mitizzazione dell’Odessa – XV. Le incerte prove sull’esistenza dell’Odessa – XVI. Per non concludere…