L'ultimo sciamano. Conversazioni su Heidegger |
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Antonio Gnoli - Franco Volpi | ||||
Bompiani, pagg.137, Euro 6,80 | ||||
IL LIBRO - Conversazioni con: Hermann Heidegger, Ernst Jünger, Hans-Georg Gadamer, Ernst Nolte e Armin Mohler. DAL TESTO - "[...] D: Nella famosa intervista rilasciata al settimanale “Der Spiegel”, Heidegger faceva una sia pur tenue ammenda del proprio passato. Una ritrattazione insufficiente agli occhi dei più. E tuttavia significativa perché di fatto riconosceva che quel legame c’era stato. "Ernst Nolte: L’ho ben presente. Lui affermò di essere diventato nazionalsocialista per salvare l’università. Cercò insomma una spiegazione francamente riduttiva. "D: Perché riduttiva? In fondo il suo interesse era rivolto all’università. "Ernst Nolte: Riduceva la portata delle sue intenzioni che, lo ripeto, erano rivoluzionarie. Heidegger ha tenuto nascosto questo lato e non capisco perché. So però che la sua visione dell’università, con il tentativo di un cambiamento radicale che le voleva imprimere, presenta molte analogie con l’esperienza studentesca del Sessantotto "D: Questa affinità che lei rivela tra Heidegger e il Sessantotto è sorprendente. Per quello che se ne sa, il filosofo non apprezzò mai la rivolta studentesca. "Ernst Nolte: Anche se il giudizio che gli capitò di dare sul Sessantotto fu in larga parte negativo, egli accennò a un parallelo tra gli studenti del 1933 e quelli del 1968. In entrambi i casi c’era un desiderio di co-gestione. […] "D: Comunque sia, la base per stabilire una analogia è piuttosto esile. "Ernst Nolte: Ma non da sottovalutare. Heidegger pensava a un’università senza più ruoli gerarchici. A qualcosa che fosse un corpo unico, in cui le specializzazioni non diventassero così dominanti da impedire la comunicazione tra le parti. Desiderava che si creasse una sorta di comunione tra docenti e studenti. "D: Ma concretamente in che modo ciò poteva realizzarsi? "Ernst Nolte: Uno dei punti della riformaci Heidegger aveva pensato doveva riguardare i rapporti all’interno dell’università. Studenti e professori per almeno sei settimane l’anno avrebbero dovuto fare vita in comune in campus, svolgendo in egual misura il lavoro intellettuale e manuale. È una posizione che rivela una certa analogia con quella espressa dal giovane Marx, che teorizza la soppressione dell’alienazione". GLI AUTORI - Antonio Gnoli è nato a Roma, dove vive. È giornalista di “la Repubblica”. Ha scritto (con Bruce Chatwin) "La nostalgia dello spazio" (Bompiani 2000) e "Sanguineti’s song. Conversazioni immorali" (con Edoardo Sanguineti, Feltrinelli 2006). Franco Volpi insegna filosofia. Per Adelphi cura l’edizione delle opere di Schopenhauer e di Heidegger. Tra o suoi ultimi libri: "Il nichilismo" (Laterza 2004); "Guida a Heidegger" (Laterza 2005); "Enciclopedia de obras de filosofia" (3 voll., Herder, Baercelona 2005); "Nicolás Gómez Dávila: El solitario de Dios" (Villegas, Bogotá 2005). Collabora a “la Repubblica” e alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. Antonio Gnoli e Franco Volpi, insieme, hanno pubblicato: "I prossimi Titani. Conversazioni con Ernst Jünger" (Adelphi 1997); l’edizione di Ferdinand Bordewijk, "Blocchi" (Bompiani 2002); "Il Dio degli acidi. Conversazioni con Albert Hofmann" (Bompiani 2003). INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Mio padre e il nazismo (Intervista a Hermann Heidegger) - Il filosofo e l'Anarca (Intervista a Ernst Jünger) - I tormenti di un maestro (Intervista a Hans-Georg Gadamer) - Fascino di una rivoluzione (Intervista a Ernst Nolte) - Lo spirito del conservatore (Intervista a Armin Mohler) |