Di storia in storia. La biblioteca italiana di Hjalmar Bergman
Yria Haglund
Editrice Petite Plaisance, pagg.144, Euro 13,00
 
IL LIBRO – Cento anni sono trascorsi da quando il diciottenne Hjalmar Bergman approdò per la prima volta a Firenze (esattamente il 3 ottobre del 1901), con l’intenzione di trascorrervi un lungo periodo di studio. Quanto l’impatto con la città, con la sua storia ed i suoi abitanti sia stato trascinante, lo sappiamo dallo stesso Bergman: «Firenze divenne la città del mio cuore. Non per la sua bellezza, né per la sua arte grande, calda e graziosamente maestosa; e nemmeno per la sua meravigliosa storia, o per la lingua melodica che i commercianti di Livorno e i professori di Roma trovano ridicola, e che invece suona stupenda agli orecchi di un uomo del Nord. Nobile, timida, gaia ed infantile, essa divenne la città del mio cuore: l’amore di un barbaro». Questo soggiorno incise profondamente sulla maturazione intellettuale di Hjalmar Bergman, e i quattro saggi raccolti in questo volume mirano a gettare luce su tale periodo di formazione, mettendo in evidenza gli studi preliminari di antiche fonti italiane cui l’autore si dedicò per attingervi quello che divenne il soggetto di un insieme di opere, in particolare il romanzo storico “Savonarola: storia di un frate” (1909) e la tragedia “Parisina” (1915).

  DAL TESTO – “Secondo la divisione in periodi della storia letteraria svedese, la produzione di Hjalmar Bergman appartiene a quella ‘degli scrittori degli anni ’10’,5 ma essa occupa comunque una posizione a sé. Sotto vari aspetti tale corrente fa da ponte tra il simbolismo pieno, fiabesco e antirealistico degli anni ’90 ed il nuovo orientamento del XX, secolo sotto la stella della psicoanalisi e del realismo borghese, mentre l’opera di Bergman resta salda nella dimensione onirica di fine secolo. I due fattori dominanti, la potenza fantastica e l’arte brillante della parola, soprattutto nel primo periodo (quello ruotante attorno alla realizzazione di un’opera giovanile come il dramma biblico Maria madre di Gesù (1905), appartengono anch’essi agli anni ’90 della Lagerlöf, e si sarebbero successivamente fusi da un lato con il racconto realistico, dall’altro con il surreale e demoniacale carattere ‘notturno’ dell’anima. Il romanzo umoristico-grottesco Il testamento di Sua Eccellenza (1910) ambientato a Bergslagen, la provincia di provenienza di Bergman, ne è una prima prova. A differenza però che per l’amico e coetaneo Ludvig Nordström (1882-1942), anch’egli uno dei narratori di spicco dell’ambiente provinciale svedese a cavallo tra i due secoli, per Bergman la descrizione della società fu il mezzo, mai il fine. Così si spiega la grottesca sensazione di irrealtà generata dall’idillio provinciale e che in linea di massima segna la maggioranza dei romanzi e della produzione teatrale di Hjalmar Bergman: una gran parte della produzione letteraria bergmaniana è stata ispirata da esperienze d’infanzia che lasciano tracce di un realismo convincente, una divergenza marcata dal simbolismo di fine secolo”.

  L’AUTORE – Yrja Haglund è nata a Stoccolma nel 1959 e si è laureata presso le Università di Stoccolma e Firenze. Dal 1988 insegna Lingua svedese all’Università di Firenze e si dedica agli studi di scandinavistica. È membro della redazione della collana «Lingue d’Europa; Strumenti didattici» (ed. Alinea), e ha pubblicato saggi e volumi di critica letteraria e di linguistica, tra i quali: Den andre Machiavelli, «Fenix» (1997); Manuale di fonetica svedese (1997); Tendenze nella letteratura svedese del Novecento, «Stazione di Posta» (2000).

  INDICE DELL’OPERA - Indice del volume – Premessa – Introduzione - Hjalmar Bergman e la storia della letteratura - La vita - La produzione letteraria - Le permanenze in Italia - La biblioteca di testi italiani di Hjalmar Bergman - Una premessa allo studio delle fonti - La biblioteca italiana di Hjalmar Bergman - Osservazioni su ‘Savonarola. La storia di un frate’ Immagine del Rinascimento e di Savonarola in Svezia a cavallo tra i due secoli; premessa storico-culturale - Il coro storico di Savonarola Hjalmar incontra Girolamo e il Rinascimento - La fortuna di ‘Savonarola’ - Un romanzo sul passato o sul presente - Gli studi sulle fonti - Testi tendenziosi - Le cronache dell’epoca: Cronaca di Simone - La narrazione in prima persona della cronaca - La storiografia di Niccolò Machiavelli, Jacopo Nardi e Francesco Guicciardini - La struttura scenica di ‘Savonarola’ - Temi storici fiorentini in alcuni dei primi racconti – Premessa - L’episodio di Buondelmonte: racconto storico e fiction - Lo scopo del narratore: la grammatica del racconto - ‘Divina Commedia’ - La fonte ‘Pseudobrunetto’ - Componenti narrative nella versione di Buondelmonte di Hjalmar Bergman - Le cronache di Compagni e Villani - La creazione dell’intrigo: Machiavelli e Bandello - Una formula per il racconto di Bergman ‘Un processo’ ‘Parisina’, una tragedia classica moderna e i suoi modelli italiani – Premessa - Il tema della gelosia - L’istinto - L’amore sublime – Bibliografia - Indice dei nomi - Appendice iconografica