Il capitalismo oggi. Dalla proprietà al conflitto strategico. Per una teoria del capitalismo
Gianfranco La Grassa
Editrice Petite Plaisance, pagg.192, Euro 15,00
 
IL LIBRO – In questo volume l’Autore, pur non rinnegando la sua formazione marxista, tenta comunque un radicale mutamento di paradigma rispetto al marxismo classico, che sembra ormai abbandonato, e sconfessato, da quasi tutti coloro che in passato si crogiolavano in esso. Il passaggio dalla centralità della proprietà dei mezzi di produzione – considerata quale carattere fondamentale del capitalismo soltanto in date fasi di sviluppo di tale formazione sociale – a quella del conflitto tra le varie strategie dei gruppi dominanti, implica profonde trasformazioni dell’impianto teorico formulato da Marx. Le conseguenze di questo mutamento paradigmatico sono tante che non possono essere sintetizzate in poche righe. L’Autore affronta i punti nodali di oltre un secolo di dibattito marxista, mostrando i lati decisamente superati e storicamente confutati della vecchia impostazione e la possibilità di un deciso rinnovamento teorico. Certamente, viene persa la convinzione dell’inevitabile superamento del capitalismo grazie all’acuirsi della contraddizione tra capitale e lavoro (tra borghesia e proletariato o classe operaia) supposta, in tempi non lontanissimi, come causa decisiva di una rivoluzione in direzione del socialismo e comunismo. Nella storia ci sono probabilità e non necessità, sviluppi non lineari né predeterminati nel loro sbocco. L’elemento più dinamico della trasformazione sociale sembra essere la conflittualità intercapitalistica (non solo di carattere economico), che apre congiunture di crisi aperte alla possibilità di soluzioni diverse, molte delle quali sono solo passaggi di fase interne al capitalismo stesso. 

  DAL TESTO – “Quando, già all’epoca della prima guerra mondiale, e ancor più decisamente dopo la seconda, il conflitto tra dominanti capitalistici e masse proletarie si fece decisamente più acuto e decisivo nella periferia (terzo mondo), fu impossibile continuare a ritenere le seconde – insediate nei paesi detti sottosviluppati o arretrati – una prefigurazione dell’organizzazione di quella società che per il marxismo sarebbe stata il necessario portato della rivoluzionaria trasformazione del capitalismo. Non a caso, molti marxisti pensarono che il conflitto di classe nella periferia rappresentasse un semplice detonatore, un innesco, della rivoluzione nel capitalismo avanzato; favorita tuttavia ancor più dal confronto, dalla “gara”, tra i due campi (capitalistico e socialista). Altri ancora, più sobriamente e a mio avviso correttamente, si limitarono ad appoggiare le lotte periferiche in quanto movimento di decolonizzazione, di liberazione di quei paesi dalle più esasperate e violente forme di oppressione. Oggi, tuttavia, il fallimento è completo. Il conflitto capitale-lavoro non sposta di una virgola la sostanza del dominio capitalistico; il “socialismo” è definitivamente crollato e, salvo che dai ciechi, non può essere rimpianto da nessuno come fosse stato un’alternativa credibile al modo di produzione capitalistico. Nel fu terzo mondo, vi sono (pochi) paesi lanciati verso gli alti gradini dello sviluppo di tale modo di produzione, e altri (più numerosi) in cui torna addirittura il vecchio dominio di stampo coloniale”.

  L’AUTORE – Gianfranco La Grassa, già docente di Economia nelle Università di Pisa e Venezia. Studioso del pensiero marxista e di teoria della società capitalistica, ha pubblicato una trentina di volumi e centinaia di articoli in numerose riviste italiane e straniere.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Consapevolezza di un drastico passaggio teorico - Il marxismo come formazione ideologica del “movimento operaio” - Inizia l’(auto)critica del marxismo della tradizione - Dalla dominanza dell’economico a quella del politico-ideologico nella “lotta di classe” - L’impasse teorica - Verso il limite estremo dello sviluppo del marxismo - Rompere con la morta tradizione - Ogni rottura implica conoscenza del passato - Ancora un passo - Affiniamo la nostra concezione del capitalismo - Un intermezzo (quasi) storico - Il conflitto strategico: superamento del(i) marxismo(i) della tradizione - Il conflitto strategico: produzione e finanza - Gli agenti dominanti della sfera politica - Gli agenti dominanti della sfera ideologico-culturale - Il capitalismo borghese - Il capitalismo degli “eguali” (cioè degli omologati) - I dominanti - I dominati