Pietro il Grande
Paul Bushkovitch
Salerno Editrice, pagg.524, Euro 29,00
 
IL LIBRO – Un’importante mostra celebrava, nell'autunno 2003, in Italia i trecento anni dalla fondazione della città di San Pietroburgo, fucina culturale fin dalle origini e gioiello architettonico sorto sulle isole della foce della Neva, voluta dallo zar Pietro il Grande (1672-1725). Questo libro illustra i cinquant’anni di regno del più importante zar, durante il quale la Russia si trasformò in una monarchia potenzialmente europea. Pietro non fu affatto uno zar onnipotente che riformò da solo il suo paese, ma agí affiancato (e ostacolato) da una schiera di potenti aristocratici, che riuscí a domare politicamente per poter raggiungere i suoi obiettivi. L’Autore di questa biografia ci svela le lotte intestine dell’aristocrazia russa e la vittoria finale della famiglia di Pietro e dei boiari suoi alleati. Ma poi lo zar si volse contro di essi per governare con i suoi favoriti Golovin e Menshikov. Il suo esperimento portò a un’amministrazione decentralizzata e in buona parte controllata dai grandi aristocratici, a cui fece seguito l’istituzione di un altrettanto aristocratico senato. Negli anni finali del regno – quelli delle riforme piú durature –, Pietro governò attraverso una squadra di favoriti, alcuni aristocratici, altri designati per merito. Egli riuscí a imporsi con la sua levatura politica su un’élite litigiosa e potente anche ricorrendo a compromessi, volti a rafforzare inizialmente lo zar e i suoi favoriti, quindi gli aristocratici, e infine un gruppo di uomini nuovi, senza escludere del tutto gli aristocratici. Il risultato fu un nuovo equilibrio di potere e una concezione nuova ed europea della politica.

  DAL TESTO – “A distanza di trecento anni Pietro il Grande continua a mantenere il suo fascino nell’immaginario della Russia come del resto del mondo. L’aspetto che avvince i russi, in particolare, è l’importanza del suo regno e di quelle che, in genere, sono chiamate le sue riforme. Cambiarono effettivamente la Russia? In meglio o in peggio? Condussero alla democrazia? Al 1917?  Alla partecipazione della Russia alla cultura europea? All’abbandono della Russia del suo focolare spirituale, l’Ortodossia? […] La storiografia russa e occidentale su Pietro riflette le grandi divisioni di pensiero sul passato russo in maniera forse più compiuta che qualsiasi altra disciplina”.

  L’AUTORE – Paul Bushkovitch è professore di storia presso la Yale University. Tra le sue pubblicazioni: "The Merchants of Moscow 1580-1650" (Cambridge 1980) e "Religion and Society in Russia. The Sixteenth and Seventeenth Centuries" (Oxford 1992). 

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione – Introduzione – Prologo: Politica di corte e riforma – I. Lo zar e i boiari: strutture e valori – II. L’egemonia di Artamon Matveev (1671-1676) – III. Il regno dello zar Fëdor (1676-1682) – IV. La reggenza di Sofia (1682-1689) – V. Pietro al potere (1689-1699) – VI. Pietro e i favoriti: Golovin e Menšikov (1699-1709) – VII. Poltava e le nuove Gubernia (1707-1709) – VIII. Il senato e l’eclissi di Menšikov (1709-1715) – IX. L’affare dello Tsarevic (1715-1717) – X. La fine di Alessio Petrovic (1718) – Epilogo e conclusione (1718-1725) – Note – Bibliografia – Indici