Sparta e Atene. Il racconto di una guerra
Sergio Valzania
Sellerio Editore, pagg.168, Euro 10,00
 
IL LIBRO – Il conflitto fatidico per l'egemonia sul mondo greco, che da Tucidide in poi si chiama "la guerra del Peloponneso", costituì il primo laboratorio di una scienza storica. Pur narrando una vicenda degli ultimi decenni del V secolo a. C., lo scontro tra Sparta e Atene contiene assonanze e stridori che in modo recondito ma persistente riecheggiano qualcosa del mondo in cui viviamo. Avverte Sergio Valzania che ciò che ne sappiamo potrebbe essere in realtà frutto di una sopravvalutazione dei primi storici che ne scrissero. Ma ciò che importa è che essa parla prima di tutto di un sistema geopolitico in cui si svolse una lotta mortale tra due protagonisti della stessa forma di civiltà, che da quel momento in poi inizia la sua decadenza. 

  DAL TESTO – “Tucidide, nel suo racconto, fa parlare in prima persona il re di Sparta, Archidamo, e poi l’eforo Stenelaida. Intervengono di fronte all’assemblea degli spartani, che deve decidere della guerra o della pace. Il re Archidamo è per la pace. Il suo è un intervento lungo, nel quale espone anche le ragioni per la guerra, ma sostiene che quelle per la pace sono prevalenti. Soprattutto perché Sparta non ha ancora, secondo lui, gli strumenti per combattere contro una grande potenza navale e mercantile come Atena. C’è una frase particolarmente significativa nel discorso di Archidamo. Il re dice ai suoi: “Cosa vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli: la guerra?”. L’intervento di replica di Stenelaida è secco, brevissimo. Praticamente l’eforo dice una sola cosa: “Adesso o mai più. L’equilibro di potere all’interno del mondo greco sta cambiando, se noi deludiamo i nostri alleati questa volta, non ci sarà un’altra occasione e rischiamo di consegnare agli ateniesi un’egemonia irreversibile”.  

  L’AUTORE – Sergio Valzania (Firenze, 1951) è autore di "Brodo nero. Sparta pacifica, il suo esercito, le sue guerre" (1999), "Napoleone" (2001), "Retorica della guerra" (2002; Premio Capalbio 2003), "Jutland" (2004), "Austerlitz" (2005) e, insieme con Franco Cardini, di "Le radici perdute dell'Europa" (2006). Con Sellerio ha pubblicato "Tre tartarughe greche" (2001). Attualmente dirige i programmi radiofonici della Rai. 

  INDICE DELL’OPERA – Nota – A televisione spenta, di Valerio Massimo Manfredi – Gli antagonisti – Perché la guerra – Inizia la guerra – Mitilene e Pilo – Sfacteria – La Calcidica – La pace di Nicia – Mantinea – Melo e il sogno siciliano – Fuggire a Sparta – Attacco notturno – L’eclissi di luna – Il ritorno di un leader – Ciro e Lisandro – Nozio – Le Arginuse – Il ritorno di Lisandro – Egospotami – La resa – Cunassa, Leuttra e Mantinea