Tra due crolli. Gli Stati Uniti e l'ordine mondiale dopo la guerra fredda
Salvatore Minolfi
Liguori Editore, pagg. XV-375, Euro 24,00
 
IL LIBRO - La fine della guerra fredda ed il crollo del Muro di Berlino determinarono non solo la conclusione della competizione strategica tra Stati Uniti e Unione Sovietica, ma anche il tramonto della struttura dell’ordine internazionale che aveva governato il mondo per quasi mezzo secolo. Alla luce di questa profonda ambivalenza, il libro esamina il dibattito storiografico e politologico sviluppatosi negli Stati Uniti dopo il 1989, mettendone in risalto l’ampia articolazione interna – l’urto tra culture politiche, modelli teorici, rappresentazioni geopolitiche e concezioni strategiche divergenti – e la sua perdurante incompiutezza.  La “guerra dei paradigmi” – in bilico tra l’interpretazione del passato e la prospezione del futuro – e la mancata formazione di un nuovo consenso intellettuale vengono interpretati come indizi significativi di una transizione epocale ben lontana dall’essersi conclusa.
 
  DAL TESTO - "L'idea centrale dalla quale prende avvio la presente ricerca è quella della natura ambivalente della guerra fredda: l'essere stata, al tempo stesso, un "sistema di guerra" e una "struttura d'ordine" della realtà internazionale per circa quarant'anni. Tuttavia, dalla sua genesi, nel secondo dopoguerra, fino alla fine degli anni Ottanta, è stata la dimensione del 'conflitto' a guadagnare l'attenzione delle riflessioni storiografiche e politologiche. La duplice natura della guerra fredda e, dunque, la sua duplice eredità sono apparse più chiare, invece, solo con la fine del confronto strategico tra Stati Uniti ed Unione Sovietica. Così, nel mentre la vita internazionale veniva, per così dire, 'liberata' da un sistema di relazioni caratterizzato dalla tensione strategica, dalla minaccia nucleare e dalla divisione geopolitica del mondo in due blocchi contrapposti, il significato stesso della guerra fredda e le conseguenze della sua conclusione sono diventati oggetto di una contesa teorico-politica che ha investito sia il passato (in particolare, la cultura storiografica e politologica dell'ultimo mezzo secolo), sia il presente (soprattutto l'analisi dei caratteri del nuovo mondo in formazione, delle sue problematiche e della natura stessa della politica internazionale dopo la svolta del 1989)".
 
  L'AUTORE - Salvatore Minolfi, studioso di storia contemporanea, ha pubblicato saggi ed interventi sulla rivista quadrimestrale «GIANO. PACE AMBIENTE PROBLEMI GLOBALI» e su «SCRITTURE DI STORIA», quaderni del Dipartimento di Filosofia e politica dell’Università degli Studi di Napoli “l’Orientale”. Ha curato il volume "L’Italia e la NATO 1949-1989" (CUEN) ed è coautore del libro "L’incerta frontiera" (ESI).
 
  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Luigi Cortesi - Introduzione - Parte I. La guerra fredda tra ordine e conflitto - Guerra fredda e pace lunga - Ex una plures - Parte II. La lunga transizione - Il problema della transizione - Tra competizione e convergenze: l'Occidente come capitalismo - Deperimento, normalizzazione, eccedenza: l'Occidente come 'politics' - La crisi dell'universalismo e il ritorno dell''altro': l'Occidente come civiltà - Conclusioni. La transizione bloccata - Bibliografia - Indice dei nomi