Democrazia. Storia di un'ideologia | ||||
Luciano Canfora | ||||
Laterza, pagg.452, Euro 14,00 | ||||
IL LIBRO - Democrazia: un’idea straordinariamente duttile che ha plasmato il corso della storia europea, dalla Rivoluzione inglese a quella francese, dalla prima guerra mondiale alla guerra fredda, dal crollo del Muro di Berlino alle elezioni in Iraq. In pagine tese, di critica serrata alla storia del Vecchio Continente, Luciano Canfora ripercorre i secolari tentativi di dare attuazione al cosiddetto ‘potere del popolo’ e mette in luce, allo stesso tempo, gli antidoti che a questa istanza sono stati opposti dalle élites che di volta in volta hanno costruito la legittimazione elettorale del loro potere. Oggi, mentre l’Occidente ricco predica la libertà con bella retorica, una casta dinamica e ramificata detiene le leve del potere e abusa della parola democrazia, continuando a mietere vittime. «Siamo posti dinanzi a un fenomeno di vaste proporzioni, che coinvolge gli ‘altri mondi’ e che non avremmo previsto agevolmente qualche anno fa: il tentativo di imporre manu militari, a mondi lontani dal nostro e non proprio ricettivi, il ‘modello occidentale di democrazia’. Per ora i risultati sono allucinanti.» DAL TESTO - "Nel linguaggio politico greco di età romana si osserva un uso non frequente, ma interessante, di demokratìa, e di un derivato demokràtor, che significano chiaramente, se correttamente si intendono i contesti, «il dominio sul popolo» (o sull’intera comunità). Del conflitto tra Cesare e Pompeo, infatti, si dice, nelle Guerre civili di Appiano, che i due avevano lottato «contendendosi la demokratìa [perì tes demokratìas]». E Dione Cassio, lo storico vissuto al tempo dei Severi, sembra, a giudicare da un tardo testimone di epoca bizantina che ne riferisce il pensiero, che definisse Silla, dittatore, col termine demokràtor. Il termine corrisponde nella sostanza alla nozione di dittatore, ma non nel senso tecnico-costituzionale bensì nel valore, ben più ricco, di «dominio personale incontrastato e accettato», di cui magari l’assunzione della dictatura può essere, come lo fu nel caso di Silla, una premessa: ma il tratto determinante, caratteristico, è che si tratta di un forte potere personale al di sopra della legge. Demokratìa e «dittatura» a questo punto coincidono. "Appare così, in tutta la sua concretezza, la estrema, imbarazzante vicinanza di forme diverse e magari classificate dalla «dottrina» come distanti od opposte. E sembra innegabile che l’esperimento, o «ritrovato», politico che più ha contribuito a creare questa impressione di vicinanza, e a confondere le idee non solo delle masse ma anche dei teorici della politica, è il cesarismo-bonapartismo-fascismo. Non se ne esce se si lasciano in ombra i contenuti di classe che stanno sotto la «corteccia» dei «sistemi politici»". L'AUTORE - Luciano Canfora insegna Filologia classica all’Università di Bari. È direttore della rivista “Quaderni di storia” e collabora con il “Corriere della Sera”. |