Il Fascismo e l’idea dell’Europa. Il convegno dell’Istituto nazionale di cultura fascista (1942)
a cura di Gisella Longo
Fondazione Ugo Spirito, pagg.151, Euro 20,00
 
IL LIBRO – Ancora oggi appare difficile dire se vi sia stata una idea d’Europa privilegiata dal Fascismo: rispetto a essa, infatti, il Regime non mantenne un atteggiamento chiaro e costante. Non fu tuttavia un tema trascurato e, nel sia pur non ampio spazio riservatogli, possono cogliersi elementi di estremo interesse per valutare la complessità dell’atteggiamento fascista rispetto all'assetto internazionale.  

  Sul finire del 1942, in una fase delicatissima per l'Italia, un chiarimento sul ruolo internazionale del Fascismo, soprattutto sulla posizione dell’Italia, e una puntualizzazione dei “concetti-mito” quali quelli di nazione, stato, autodeterminazione, fascismo universale, eurofascismo, appariva quanto mai impellente, anche in relazione al confronto con un “ordine nuovo” quale era quello inteso da uno “scomodo" alleato come la Germania nazionalsocialista. Gli atti del convegno qui pubblicati rappresentano appunto un’occasione per approfondire questo tipo di riflessioni, senza trascurare, nel contempo, di evidenziare la disomogeneità dei contenuti ideali circa l’Europa all’interno del Fascismo. 

  DAL TESTO – “La definizione del “concetto” (o idea) di Europa è un problema che da sempre ha risentito delle matrici culturali ed ideologiche dell’interprete, le quali hanno inevitabilmente assunto considerevole influenza sulla rappresentazione che di tale concetto è stata di volta in volta fornita, sotto l’influsso – più o meno consapevole - delle differenti prospettive di fondo, anche di natura squisitamente politica. D’altronde, la stessa determinazione in termini geografici dell’Europa si presenta ardua, giacché  essa – lungi dal costituire in sé un definito continente – si presenta piuttosto come una sorta di appendice del continente euroasiatico, delimitata da confini che nei secoli sono stati oggetto di numerosi mutamenti. La ricerca, dunque, di un denominatore comune per l’interpretazione dell’idea di Europa è stato un tema nel quale, in questo secolo, molti studiosi si sono cimentati, spesso non disgiungendo detta idea dal concetto di nazione, considerando i due aspetti come facenti parte di una medesima problematica filosofico–politica. In particolare, nel secondo dopoguerra, l’idea di Europa e soprattutto dell’unità europea, si è legata strettamente a valori etico-politici quali la libertà,  l’eguaglianza e la pace, per assumere, quale effetto di questo connubio, un valore per così dire “trascendente”, in aperto contrasto con il “mito” imperialistico proprio del fascismo e del nazismo”.

  L’AUTORE – Gisella Longo si è laureata in Scienze politiche presso la cattedra di Storia contemporanea tenuta da Renzo De Felice. Si è occupata di storia e politica culturale durante il fascismo, ha pubblicato vari saggi, tra i quali “Corporazione partito e stato: il dibattito tra Ugo Spirito e Camillo Pellizzi (1924-1942)”, negli “Annali della Fondazione Ugo Spirito”; “I tentativi per la costituzione di un’internazionale fascista: gli incontri di Amsterdam e di Montreux attraverso i verbali delle riunioni”, in “Storia Contemporanea”; “Il problema culturale del fascismo da Giovanni Gentile a Giuseppe Bottai”, in Renzo De Felice, “Il lavoro dello storico tra ricerca e didattica”, a cura di G. Aliberti e G. Parlato, Milano, LED, 1999, e il volume “L’Istituto nazionale fascista di cultura. Gli intellettuali tra partito e regime”, Roma, Pellicani, 2000.                          

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Gisella Longo – 1. L’idea di Europa – 2.  L’Istituto nazionale di cultura fascista – 3. Il dibattito – I. Tema: Idea dell’Europa -  Riunione del giorno 23 novembre 1942-XXI – Riunione del giorno 23 novembre  1942 -XXI – Riunione del giorno 24 novembre 1942