Il futuro della vita

Edward o. Wilson
Codice Edizioni, pagg.234, Euro 22,00
 

IL LIBRO – La natura: perché amarla, perché difenderla? Come invertire la distruzione delle forme viventi? Come evitare la degradazione degli ecosistemi? L’uomo è di fronte alla natura in un confronto costante, in una costante ricerca dell’atteggiamento cognitivo, emotivo, estetico e morale da adottare. Ed è proprio nella natura che il grande biologo di Harvard cerca delle risposte, proponendo in questo libro una sintesi della sua concezione della biodiversità. Wilson dedica qui al suo tema preferito pagine entusiasmanti e coinvolgenti di “amore per la vita” in tutti le sue forme, non sottraendosi di fronte a nulla, nemmeno davanti agli interrogativi più urgenti della contemporaneità, dalla clonazione agli organismi geneticamente modificati. “Sono qui per uno scopo”, scrive in un’appassionata lettera immaginaria al grande naturalista Henri Thoreau, che fa da prologo al volume. “Sono qui per spiegare meglio a te, e in realtà ad altri e non da ultimo a me stesso, che cosa è accaduto al mondo che entrambi abbiamo amato”.

DAL TESTO – “La totalità della vita, nota come biosfera agli scienziati e come creazione ai teologi è una membrana di organismi che avvolge la terra, tanto sottile che da una navetta spaziale non se ne vedrebbe lo spessore, eppure così complessa al suo interno che per la maggior parte le specie che la compongono non sono ancora state scoperte. La membrana non presenta interruzioni: dalla sommità dell’Everest al fondo della fossa delle Marianne, praticamente ogni centimetro quadrato della superficie del pianeta è abitato da creature di un qualche genere. Tutte obbediscono al principio fondamentale della geografia biologica: ovunque vi siano molecole organiche, acqua allo stato liquido e una fonte di energia, vi è vita. Poiché i materiali organici e una qualche forma di energia sono quasi onnipresenti, l’elemento decisivo sul pianeta terra è l’acqua. Può essere soltanto un’effimera pellicola intorno a granelli di sabbia, può non vedere mai la luce del sole, può essere bollente o avere una temperatura estremamente bassa, ma al suo interno o in superficie vi è sempre qualche genere di organismo vivente. Anche se a occhio nudo non è visibile alcunché di vivo, sono sempre presenti microrganismi unicellulari che crescono e si riproducono, o quanto meno che sono dormienti, in attesa che l’arrivo dell’acqua li riporti di colpo in attività”.

L’AUTORE – Edward O. Wilson, biologo ed entomologo di Harvard, è il decano degli studi sulla biodiversità terrestre ed è riconosciuto come la più importante autorità scientifica al mondo su questo tema. Dopo decenni di studi sugli insetti sociali e dopo essere stato al centro del dibattito biologico per la sua provocatoria proposta di applicare la teoria dell’evoluzione ai comportamenti sociali, Wilson dedica ormai da vent’anni le sue energie a una appassionata e documentata difesa della biodiversità minacciata dalle attività umane. Lo fa con grande chiarezza, vigore ed esperienza, senza cedere mai a moniti, catastrofismi o richiami ideologici non supportati dai fatti.

INDICE DELL’OPERA – Indice – Specie e razze estinte o a rischio – Prologo. Una lettera a Thoreau – Capitolo I. Fino ai confini della terra – Capitolo II. Il collo di bottiglia – Capitolo III. L’ultima resistenza della natura – Capitolo IV. Il Killer planetario – Capitolo V. Quando vale la biosfera? –Capitolo VI. Per amore della vita – Capitolo VII. La soluzione – Fonti e riferimenti bibliografici – Glossario – Ringraziamenti – Indice analitico