La città degli dei. La tradizione di Roma e la sua continuità
Renato del Ponte
Ecig, pagg.201, Euro 15,00
 
IL LIBRO - Comunità di uomini, Roma, ma anche "città degli dei", in quanto luogo dove gli esseri umani e i loro divini protettori potevano essere ospitati in reciproco accordo e armonia, ben protetti dal sacro cerchio del pomerio, entro cui si svolgeva la perenne scansione del rito.
  Nei saggi contenuti in questo libro culti, riti, simboli, figure divine e umane del mondo romano si accompagnano a ricerche lessicali e indagini su aspetti poco noti della giurisprudenza religiosa, non senza riservare adeguato spazio a esplorazioni archeologiche e a qualche nota critica e polemica.
  Una ricerca, dunque, ad ampio raggio, che affronta diversi campi disciplinari e che, per la sua specifica impostazione, si propone, alla stregua delle precedenti opere dell'autore, come una delle più vive e attuali rivalutazioni critiche del sistema politeistico di Roma antica.
 
  DAL TESTO - "Già altrove ho sottolineato gli archetipi e le forme divine site alla base della sacralità romano-italica o gli aspetti della religione e del sacro di questa divina città; ora, nelle pagine di questo libro raccolgo un insieme di scritti e saggi concepiti in tempi e circostanze differenti, ma legati dal comune amore e interesse per la tradizione di Roma antica. Ma più esatto sarebbe dire "di Roma eterna", dal momento che non destinati a perire sono l'esempio e l'insegnamento offerti da Roma all'Italia e al mondo (nonostante anche lunghi periodi di offuscamento e imbarbarimento) e il suo mito è destinato continuamente a risorgere, come l'Antica Fenice, dalle sue ceneri, in quanto riposa nella mente feconda degli dèi archegeti della nostra terra".
 
  L'AUTORE - Nato a Lodi nel 1944, è vissuto a lungo in Lunigiana dove ha insegnato italiano e latino nei Licei.

  Storico delle idee e del diritto religioso arcaico, studioso di storia delle religioni e di simbolismo, ha fondato e dirige dal 1972 Arthos. Quaderni annuali di cultura e testimonianza tradizionale: rivista di studi e approfondimenti di carattere storico, archeologico, filologico e religioso.
  Nel 1971 ha curato l’edizione critica di un trattato politico medievale: il Tractatus de protestate summi Pontificis di Guglielmo da Sarzano; nel 1987 ha tradotto e commentato la Relatio III di Quinto Aurelio Simmaco; nel 1993 ha tradotto il saggio su Tito di B.W. Jones.

  Animatore culturale e conferenziere, studioso di storia delle religioni,di simbolismo e di storia delle idee (p.e. del «Movimento Tradizionalista Romano»), ha pubblicato numerosi libri e articoli.
 
  LA CRITICA "È possibile conciliare il rispetto per le altrui tradizioni religiose con la rigorosa preservazione delle proprie? E mantenersi rigorosamente fedeli alle proprie divinità, ma al tempo stesso onorare le altrui? Sono interrogativi cui non è saggio rispondere impulsivamente; si sarebbe indotti a farlo in modo pregiudiziale, ideologico o emotivo, o ancor peggio a riferirsi ai tempi attuali, che in questa materia hanno ben poco da insegnarci.
  "Interessanti indicazioni invece ci vengono fornite, ancora una volta, dall’antica Roma. Essa fu un mirabile esempio (per molti secoli almeno) di come la specificità religiosa possa essere conservata e coltivata nel rispetto delle altrui credenze. Questo è quanto ci spiega, con molti esempi edificanti, un nuovo libro sull’argomento del professor Renato del Ponte, da lunghi decenni uno dei più appassionati studiosi della religiosità romana (autore, tra l’altro, di un altro saggio sull’argomento insignito del prestigioso premio Isola d’Elba). Nel nuovo La città degli dei (il titolo, che parafrasa la Civitas Dei di S. Agostino, ben rivela l’attitudine dei Romani) sono riuniti una trentina di suoi articoli e saggi, pubblicati nell’arco di circa un ventennio su diverse testate, suddivisi in sezioni tematiche. Tra queste, le più significative sono probabilmente "Culti, simboli e immagini", che è una vera miniera di intuizioni significative, e "Lessico e diritto arcaico". I vari articoli che compongono quest’ultima sezione convergono nel mostrare il nodo che strettamente legava, in epoca arcaica, la sfera del sacro a quella del diritto, le cui strutture portanti hanno poi giocato un ruolo fondamentale sullo sviluppo dell’intera civiltà occidentale.
  "Ciò vale infatti non soltanto per le principali istituzioni del nostro diritto, veicolate dalla giurisprudenza medievale, ma anche per la stessa religione cristiana, che ha assorbito tanti elementi e "strutture" di quella romana (come di molte altre, del resto). Per esempio, il "pontefice" e la "curia", le parole "sacro", "santo" e "religioso", molte caratteristiche di santi e di beati e innumerevoli altre cose ancora hanno le radici profondamente immerse nel mondo religioso e spirituale romano (e ancor prima in quello indoeuropeo).
  "Alla domanda circa cosa possa identificare la "visione del mondo" che specificamente caratterizza la religiosità romana e quali ne siano gli elementi salienti, del Ponte ha così risposto: "…Consiste nella comprensione che tutto quanto ci circonda, in misura differente, partecipa del divino. Alla stessa dimensione vibra anche ogni momento della vita dell’uomo e così ogni sua azione. Da qui la necessità di una continua padronanza e "misura" nei comportamenti, per non rompere l’equilibrio tra umano e divino". Con un’ampia serie di argomentazioni e in modo del tutto persuasivo l’autore sostiene che la grandezza cui Roma giunse fu dovuta, in ultima istanza, proprio al "patto primordiale" (pax deorum) stipulato alle origini della città e voluto ribadire nel tempo dai suoi cittadini con la perpetua scansione del rito.
  "Così il professor Del Ponte, intendendo in questa singolare accezione la religiosità romana, giunge ad auspicare una ripresa dell’autentico "spirito" della romanità, richiamandoci al pensiero l’immagine di quell’Antica Fenice che risorge, passati mille anni, dalle sue ceneri. E ci avverte che se anche ormai da tanti secoli la pax deorum, la concordia civile con gli dei, è andata perduta, pure il risorgere di una simile attitudine "religiosa" potrebbe ancora favorire una ripresa del migliore spirito di Roma antica". (Alberto Lombardo, su "Il Tempo", 10 aprile 2003)
 
  INDICE DELL'OPERA - Presentazione - Nota bibliografica - I. Premesse - II. Culti, simboli e immagini - III. Lessico e diritto arcaico - IV. Esplorazioni archeologiche - V. La continuità di Roma - VI. Note critiche e discussioni - Appendice. Saggi di traduzione