DAL TESTO – “Le due parti della celebre “Tesi su Feuerbach” di Marx, riferite al filosofo tedesco, hanno ispirato due linee di sviluppo parallele della storiografia marxista. La maggior parte degli intellettuali che abbracciano il marxismo a partire dagli anni 1880 (inclusi gli storici marxisti), volevano trasformare il mondo, in collaborazione con i movimenti operai e sociali; movimenti che stanno diventando, grazie all’influenza del marxismo, forze politiche di massa. La cooperazione fra intellettuali e masse orientò gli storici che intendevano cambiare il mondo, verso determinanti campi di studio, in particolare la storia del popolo o della popolazione operaia che, se attiravano naturalmente le persone di sinistra, non possedevano all’origine alcun rapporto particolare con una visione marxista. All’opposto, quando a partire dagli anni 1890 molti intellettuali, smisero di essere dei rivoluzionari sociali, spesso cessarono anche di professarsi marxisti”.

L’AUTORE – Storico inglese di orientamento marxista. Fra le sue opere: “Storia del marxismo” (Einaudi, 1982); “Il trionfo della borghesia” (Mondadori, 1987); “Il secolo breve” (Rizzoli, 1995); “Quel che resta di Auschwitz” (Bollati Boringhieri, 1998); “Anni interessanti. Autobiografia di uno storico” (Rizzoli, 2004); “L’età degli imperi” (Laterza, 2005).

INDICE DELL’OPERA – La storia: una nuova epoca della ragione, di Eric Hobsbawm – Il nostro secolo, culmine della disuguaglianza, di Eric Hobsbawm – I “neocon” si mettono in lista per la rivoluzione globale, di Eric Hobsbawm – Il Manifesto Comunista, di Eric Hobsbawm – Le ribellioni primitive. Intervista di Felipe Pigna – La Coppa del Mondo e le sue passioni. Intervista di Verena Glass – Profilo di Eric Hobsbawm, di Susanna Bernabei