Sparta. Storia politica e sociale fino alla conquista romana

Edmond Lévy
Argo Editrice, pagg.340, Euro 11,00
 
IL LIBRO – Prigioniera di una tenace leggenda eroica se non di fuorvianti schemi ideologici, Sparta non sempre è stata oggetto di ricerche storiche scientificamente fondate. Nel suo splendido saggio su questo grande mito dell’Antichità, Edmond Lévy colma una lacuna antica, fornendo risposte convincenti ai molti interrogativi che si rincorrono da secoli sulla vera storia di Sparta. Che tipo di potere veniva esercitato? Che tipo di società era quella spartana? Come vivevano le donne di Sparta?
Lévy dimostra come la grande città greca, sia nelle fasi di chiusura, sia in quelle segante da una politica imperialistica, nonostante tutte le tensioni, godette di una sostanziale stabilità, incapace però di riformare le sue istituzioni: prigioniera del suo passato glorioso, Sparta finì con l’essere la prima vittima del suo mito.

DAL TESTO – “La storia della Grecia, in particolare quella di Sparta, ha ispirato due tendenze opposte: o una fiducia cieca nelle fonti anche tarde come Plutarco e Pausania, che ci si limita a parafrasare, oppure una contestazione radicale della documentazione, da sostituire con una ricostruzione moderna, quando non si sviluppa addirittura uno scetticismo totale. Quest’ultima tendenza rischia di sfociare nel “negazionismo”: se l’unica possibilità che ci è data è quella di conoscere delle opinioni, ci sono quelli che dicono che Auschwitz è esistita e quelli che dicono che è solo un mito… e io non riesco a giungere a una conclusione. Si tratta perciò d’una tendenza antistorica perché portebbero lo storico a rinunciare all’aspetto fondamentale del suo lavoro: la ricerca della verità, il desiderio – oggi così denigrato – di sapere, così com’era avvertito da Luciano o da Ranke, “come il tal fatto è veramente accaduto”. Certo, non si tratta di pervenire a una verità assoluta ed eterna, ma di ricercare una verità parziale e provvisoria: la migliore cui si possa giungere con la documentazione attualmente disponibile. D’altro canto, nel campo della fisica, le cose vanno forse diversamente? Il problema è particolarmente difficile per Sparta, che ha coltivato la segretezza e che a partire dal V secolo ha fatto nascere una idealizzazione – o, più di rado, una caricatura -, in particolare negli ambienti politici o filosofici, che ha consentito di parlare di un “miraggio spartano” o di una “leggenda di Sparta”. Sicché è legittimo essere diffidenti. Ma non bisogna andare troppo lontano. Non si può scrivere nessuna storia se non si concede alle fonti almeno una “presunzione di verità”, così come in diritto si parla di “presunzione d’innocenza”. Nessuno potrebbe provare che il tal poema è proprio di Tirteo e il tale dialogo proprio di Platone. Ma tocca a chi contesta portare degli argomenti: verrà considerato autentico e veridico ogni testo per il quale non ci sono valide ragioni per metterne in dubbio l’autenticità e la veridicità. Questo non vuol dire che non bisogna sottoporre a critica ogni cosa. Bisogna cercare di scoprire le contraddizioni interne e le opposizioni fra i testi, dando la preferenza a quelli che hanno la probabilità di essere meglio informati (in genere i più antichi) e i più oggettivi (in genere gli storici piuttosto che gli oratori o i filosofi), ma evitando di accettare o di respingere le antiche indicazioni a seconda che esse siano o no conformi al modello che lo storico si è tracciato: si vedono così troppo spesso dei testi tardi di un medesimo autore, per esempio Plutarco o Pausania, citati come prove o respinti come pure invenzioni a seconda che convengano o no alla dimostrazione. Sicché in questo libro mi sono forzato ogni volta di fornire, il più chiaramente possibile, gli elementi della dimostrazione, lasciando il lettore libero di credervi o no, ma è sempre comunque proficuo vedere come si può ragionare attorno a una questione. E se si trovano nuovi documenti che portano a rivedere lo schema, tanto meglio! L’immobilità non si addice allo storico. La necessità di sviluppare le discussioni sui punti contestati ha portato a limitare il campo d’indagine. Ho rinunciato con rammarico a studiare l’arte laconica perché mi sembrava assurdo parlarne senza fornire un’illustrazione adeguata. Non ho preso in considerazione l’età romana, che pone dei problemi specifici, e non ho scritto un capitolo sull’esercito lacedemone, ampiamente studiato in Francia nel corso degli anni recenti. Al contrario ho incentrato l’indagine sulla società e sull’organizzazione politica e la loro evoluzione, nonché sui rapporti di Sparta con il mondo esterno, insistendo sui punti discussi, come il ruolo della regalità o la proprietà della terra, la “rhétra” di Epitadeo o la misteriosa criptia”.

L’AUTORE – Già membro della Scuola Francese di Atene, Edmond Lèvy è stato professore di Storia greca e decano della Facoltà di Scienze storiche dell’Università di Strasburgo. Dirige la rivista “Ktèma”. Tra le sue opere, “La donna nella società antiche” (Strasburgo 1983) e “La Grecia del V secolo da Clistene a Socrate”, Seuil 2002.

INDICE DELL’OPERA – Nascita di Sparta – 1. La formazione dello Stato Lacedemone - Il quadro geografico - La Sparta achea e l’arrivo dei Dori – Prima espansione e guerre di Messenia – 2. La nascita del regime e dell’ideologia spartana - La grande rhétra - Tirteo – 2. L’organizzazione sociale - 1.Gli Spartani - L’agogé - Le fonti - Caratteri generali - I principi educativi - La pederastia - La criptia - I sissizi – Origine – Denominazione – Partecipazione - Il klêros e la presunta eguaglianza spartana. La donna a Sparta - L’immagine tradizionale – L’educazione - Il matrimonio – La proprietà - La vita religiosa - La religione spartana – L’arcaismo religioso – I vari culti – Conclusione - Conclusione generale – 2. Gli Iloti - Origine dell’ilotismo - I dipendenti rurali - La sorte degli Iloti - Il “pericolo ilota” – 3. I Perieci - L’origine dei Perieci - Il ruolo dei Perieci nello Stato lacedemone - L’organizzazione civica dei Perieci – Conclusione importanza e fedeltà - Un caso particolare: gli Scritti – 4. Categorie marginali - 3. Il sistema Politico - 1. I re - I due re - L’accesso al potere - Potere teorico - Potere politico - La crisi della regalità nel V secolo - I processi ai re – La navarchia - Agesilao e il rinnovamento regio - 2. Gli efori - Creazione e potere originario - Il loro potere teorico in epoca classica - Il loro potere effettivo – 3. La gerusia. 4. L’assemblea – 4. Sparta e il mondo esterno dalla metà del VI secolo al 362 - 1. La lega del Peloponneso – Origine – Funzionamento - Rapporti con gli alleati - Prima del 404 – Dopo il 404 – 2. Sparta al di fuori del Peloponneso. Sparta e i Persiani - Sparta e Atene. Il nuovo imperialismo spartano – 5. “Decadenza” e rivoluzioni dal IV secolo al 146. a.C. - 1. Decadenza - Declino della potenza spartana - La crisi spartana - L’ineguaglianza - L’oligantropia – La degenerazione del modello spartano – 2. Le Rivoluzioni spartane - Agide IV o la rivoluzione pacifica - La rivoluzione politica – La rivoluzione sociale – Il fallimento - Clemone III - La rivoluzione sociale – La lotta contro gli Achei - Da Cleomene a Nabide (222-207) - Nabide (207-192) - Politica interna – Politica estera – Conclusione - 3. Sparta fra la Lega achea e Roma (192-146) - Conflitti e divisioni (192-179) - Ultimi conflitti: 150-146 – Conclusione - Note - Cronologia sommaria - Cartina del Peloponneso - Orientamento bibliografico - Indice degli uomini e degli dèi - Indice dei nomi geografici ed etnici - Indice dei “notabilia”