Gli ebrei di New York

Maurizio Molinari
Laterza, pagg.256, Euro 16,00
 
IL LIBRO – Se all’angolo sotto casa incontrate un nonno che va a fare la spesa con in testa il cappello verde di Tzahal regalatogli dal nipote, se al supermercato acquistate prodotti kosher senza saperlo, se in ascensore vi trovate di fronte il fattorino che porta una piramide di tramezzini di Mr. Broadway, se quando arriva Chanukkah il portiere accende nell’atrio del vostro palazzo il candelabro a nove bracci accanto all’albero di Natale, se il capoufficio non ebreo vi annuncia la promozione con un bigliettino firmato «Mazel Tov», se nel giorno del Thanksgiving l’amico di vecchia data vi fa trovare in tavola il tacchino kosher, e non riuscite a comprendere come mai i non ebrei considerino tutto questo come fosse la norma, allora vuol dire che vi trovate in uno dei cinque grandi boroughs di New York.

DAL TESTO – “Se all’angolo della strada sotto casa incontrate un nonno che va a fare la spesa con in testa il cappello verde di Tzahal regalatogli dal nipote, se al supermercato acquistate prodotti kosher senza saperlo, se in ascensore vi trovate di fronte il fattorino che porta al trentottesimo piano una piramide di tramezzini di Mr. Broadway, se sul marciapiede di fronte alla libreria di quartiere alcuni ragazzi con la kippah vendono ai passanti lulav ed etrog prima della festa di Sukkoth, se nella scuola pubblica sotto casa insegnano a tutti i bambini a cantare Ava Naghila Ava per l’ultimo dell’anno, se nel coro della vostra sinagoga a intonare Ani Yehudi («Io sono ebreo») è una ragazza con gli occhi a mandorla, se quando arriva Chanukkah il portiere accende nell’atrio del vostro palazzo il candelabro a nove bracci accanto all’albero di Natale, se la sera del 24 dicembre l’auditorium del 92nd Y si riempie ogni anno di giovani per il concerto di David Broza, se in un teatro di Broadway, a fine spettacolo, il pubblico premia gli attori con uno spontaneo applauso alla russa, se il capoufficio non ebreo vi annuncia la promozione con un bigliettino firmato «Mazel Tov», se nel giorno di Thanksgiving l’amico di vecchia data vi fa trovare in tavola il tacchino kosher, se nei chioschi ambulanti di cibo venditori maghrebini o iracheni vi offrono hot dog presi da un contenitore con il marchio «OU» ascoltando musica araba a tutto volume, se la mattina vi svegliate scoprendo che l’edificio in costruzione vicino a casa vostra diventerà una sinagoga in pietra di Gerusalemme e se non riuscite a comprendere come mai i non ebrei vivano tutto questo come se fosse la norma, quasi con indifferenza, allora vuol dire che vi trovate in uno dei cinque grandi boroughs della città con la più numerosa popolazione ebraica del mondo: New York, le cui strade, yeshivot, bancarelle, aziende, riviste, fiere del cibo e rappresentazioni teatrali sono la somma e la sovrapposizione di tanti e diversi mondi ebraici, passati e presenti, che si intrecciano alla vita di milioni di non ebrei, contraddicendosi fra loro e creando un mosaico di identità dal sapore talmente americano da risultare quasi indistinguibile al visitatore europeo che mette piede per la prima volta nella Grande Mela.
“Questo libro si propone di accompagnare il lettore lungo gli itinerari ebraici che attraversano e raccontano New York, sovrapponendo quotidianità e storia. Ogni capitolo è un crocevia di racconti e di vita vissuta, così come ogni paragrafo apre nuove porte verso altre storie, in un divenire continuo che riproduce il ritmo frenetico di questa città”.

L’AUTORE – Maurizio Molinari è corrispondente della “Stampa” dagli Stati Uniti. Vive a New York, nell’Upper West Side.

INDICE DELL’OPERA - Introduzione – Il popolo – La religione – La politica – Israele – Il business – Arti, lettere e sport – Note – Glossario – Indice dei nomi