I caduti di Cefalonia: fine di un mito

Massimo Filippini
IBN Editore, pagg.112, Euro 10,00
 
IL LIBRO – Con questo libro – ultimo della trilogia dedicata all’argomento – Massimo Filippini salda i conti con la “questione” Cefalonia e lo fa in un modo che renderà difficile – per non dire impossibile – replicare, essendo lo stesso fondato sui reali dati numerici della vicenda riportati nei documenti ufficiali dall’Autore. Tali dati, enormemente inferiori a quelli catastrofici su cui si basa il mito di Cefalonia, provano l’assoluta inesistenza di un immane o addirittura ciclopico eccidio e di conseguenza decretano la fine del mito basato su di esso, essendo impossibile oltre che illogico – alla luce delle nuove cifre – continuare a qualificare in tal modo una disgraziata vicenda che a Cefalonia vide cadere per mano tedesca poco più di milleseicento soldati, quasi tutti nei combattimenti, mentre solo alcuni – in gran parte ufficiali – dovettero subire un martirio non voluto e furono fucilati dopo la resa come responsabili di colpe in gran parte commesse da altri. Questi ultimi furono i veri incontestabili Martiri di Cefalonia, e a essi è dedicato il libro.

DAL TESTO – “I tragici eventi che avvennero nell’isola greca di Cefalonia nel settembre 1943 sono stati da sempre presentati, nel nostro Paese, come lo sterminio quasi totale della Divisione italiana “Acqui” da parte delle truppe tedesche. Anche chi scrive, come tanti, avevano quindi ritenuto che quanto sopra fosse la sola, unica ed incontestabile verità. Con il passar del tempo tuttavia, e segnatamente nei molti anni dedicati agli studi e alle ricerche sui fatti, con particolare ovvio riguardo alle motivazioni dei comportamenti della vicenda. Essi sono poi sfociati in due libri (“La vera storia dell’eccidio di Cefalonia”, e “La tragedia di Cefalonia: una verità scomoda”, 2004) e in un sito Internet (www.cefalonia.it), che si sono posti in totale contrapposizione con l’ormai decrepita e infedele “vulgata” imperante da decenni e tenuta in piedi ancora oggi dai paladini di un’artificiosa versione “resistenziale”, blindata entro gli schemi tipici di un vero e proprio mito onde renderla assolutamente intoccabile. Dobbiamo, seppure a malincuore, riconoscere che ciò è purtroppo avvenuto per l’appoggio – spesso esplicito – ad essi fornito dalle nostre Autorità politico–militari, che pur meritevoli per parecchi aspetti – soprattutto la disponibilità, ove richieste, a far consultare le “fonti” dai ricercatori – ne hanno però con il loro comportamento (su cui avremmo ampiamente modo di ritornare nella Seconda Parte del presente volume) agevolato in certo modo nel tempo l’insorgere e lo svilupparsi. Per convincersi di quest’ultimo punto basta leggere il seguente brano della ormai famosa “Relazione” del ten. Col. Livio Picozzi – venuta alla luce, solo grazie allo scrivendo, dopo cinquant’anni di insabbiamento nei polverosi Archivi militari – con la quale l’autore, dopo l’ampia disamina dei fatti in questione, chiude la sua esposizione fornendo ai suoi Superiori i suggerimenti circa i comportamenti da tenere per gestire, negli anni a venire, il “caso Cefalonia”. Ecco le parole: “…Cosa conviene fare? 1) Lasciare che il sacrificio della Divisione ”Acqui” sia sempre circonfuso da una luce di gloria. Molti per fortuna sono gli episodi di valore, sia pure più individuali che collettivi; sembra opportuno che siano messi in sempre maggior luce. Insistere sul “movente ideale” che spinse i migliori alla lotta, non insistere sulla disparità di vedute, sulla crisi iniziale, sugli atti di disciplina con i quali fu messo a dura prova il Comando””.

L’AUTORE – L’avv. Massimo Filippini, ten. Col. in congedo dell’Aeronautica Militare, è ormai una “firma” tra gli studiosi di Cefalonia rispetto ai quali, con il presente volume, dimostra di possedere una marcia in più: a lui infatti si deve la scoperta nei meandri ministeriali del “Tabulati Numerici relativi ai Caduti della Divisione Acqui nel corso del secondo conflitto mondiale”, dai quali egli fa discendere il definitivo crollo del mito di Cefalonia. Il libro si aggiunge ai due precedenti, e c’è da credere che stavolta lascerà un segno ancor più marcato se non addirittura decisivo.

INDICE DELL’OPERA – Indice – Prefazione – Note dell’autore – Parte I. Come si è giunti alla verità – Parte II. Le forze armate e Cefalonia – Conclusioni – Appendice