Il “problema Israele”

Luca Riccardi
Guerini Studio, pagg.432, Euro 24,00
 
IL LIBRO – Dal 1948 la diplomazia e il mondo politico italiani si trovarono a confrontarsi con una nuova realtà internazionale: lo Stato d'Israele. In questo volume l'autore, utilizzando in larga parte materiale d'archivio inedito, ripercorre le reazioni suscitate dall'affermazione di questa nuova nazione. La tradizionale amicizia per i paesi arabi spinse il governo di Roma a considerare i rapporti con lo stato ebraico come un "problema", soprattutto in occasione delle ricorrenti crisi nel Medio Oriente. Dagli anni Sessanta Aldo Moro, presidente del Consiglio e poi ministro degli Esteri, approfondì la tendenza filo-araba dell'Italia esprimendo numerose perplessità, e qualche volta marcati dissensi, riguardo alla politica israeliana. Sul versante ideologico opposto, anche per il PCi Israele fu un "problema". I comunisti passarono dall'entusiasmo con cui ne accolsero la nascita a una progressiva freddezza, determinata anche dagli sviluppi della politica mediorientale dell'URSS. Dalla guerra dei Sei giorni del 1967 Israele fu identificato con chiarezza come un avversario, in quanto ritenuto parte integrante del disegno imperialista degli Stati Uniti nel Mediterraneo. Ma questa posizione sollevò un intenso dibattito all'interno del partito provocando alcune importanti prese di distanza nei militanti di origine ebraica. Da questo studio emergono alcuni interessanti punti di contatto tra le posizioni del governo italiano e dell'opposizione comunista fino alla guerra del Kippur del 1973. Entrami, pur riconoscendo il diritto di Israele a esistere in quanto Stato, manifestarono, con obiettivi politici diversi, una netta preferenza per un'intensificazione delle relazioni con gli arabi. Attraverso il "problema Israele", insomma, si può intravedere uno spacato della politica estera italiana del secondo dopoguerra e della sua influenza sugli orientamenti dell'opinione pubblica.

DAL TESTO – “La nascita dello Stato d’Israele fu una delle grandi novità politiche generate dagli eventi della seconda guerra mondiale. L’Italia – intesa come governo, ma anche come partiti e opinione pubblica – fu costretta a confrontarsi con questo nuovo attore della scena internazionale. […]. Nei primi anni Cinquanta le relazioni tra i due governi rimasero cordiali, ma prive di calore, nonostante i reiterati tentativi di Tel Aviv di dar loro un contenuto più qualificante. Il loro tono minore fu esplicitamente scelto dalla diplomazia italiana per evitare problemi con gli “amici” arabi. All’indomani della crisi di Suez, la scelta degli Stati Uniti di fare di Israele un caposaldo della lotta contro la penetrazione sovietica in Medio Oriente produsse alcuni cambiamenti. All’interno della coalizione parlamentare che sosteneva il governo italiano si manifestò con maggiore forza una tendenza trasversale che faceva della sopravvivenza di Israele un punto fermo della propria visione internazionale. Tale situazione raggiunse un punto critico durante la guerra dei Sei giorni quando i partiti di governo si divisero – tra loro e al proprio interno – tra filo–israeliani e filo-arabi. Al primo campo appartenevano le forze laiche e socialiste autorevolmente rappresentate da Nenni, vicepresidente del Consiglio, e Saragat, presidente della Repubblica. Ad esse, con toni e modalità diversi, si opponeva gran parte della DC e in particolare gli effettivi responsabili della politica estera italiana: il ministro degli Esteri, Fanfani, e il presidente del Consiglio, Moro”.

L’AUTORE – Luca Riccardi insegna Storia delle Relazioni Internazionali all'Università di Cassino. È autore di “Alleati non amici. Le relazioni tra l’Italia e l’Intesa durante la prima guerra mondiale” (Brescia, 1992), “Nicolò Carandini. Il liberale e la nuova Italia (1943 – 1953)” (Firenze, 1993), “Francesco Salata tra storia, politica e diplomazia” (Udine, 2001) oltre a numerosi saggi sulla politica estera italiana durante il fascismo, la crisi del Kosovo, la diplomazia vaticana nell’età moderna, la politica estera italiana nel secondo dopoguerra.

INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Capitolo Primo. Italia e PCI di fronte alla nascita dello stato d’Israele - Capitolo Secondo. Suez e Dintorni (1953 – 1960): “I popoli Arabi prendono animo” - Capitolo Terzo. I primi anni Sessanta - Capitolo Quarto. La Guerra dei Sei Giorni –Capitolo Quinto. Tra due Guerre – Capitolo Sesto. Il PCI per la Palestina – Capitolo Settimo. La Guerra del 1973 – Indice dei nomi