La guerra fredda. Cinquant'anni di paura e di speranza

John L. Gaddis
Mondadori, pagg.326, Euro 19,00
 
IL LIBRO – Il ricordo degli anni della "guerra fredda" è ancora ben vivo nella mente di quanti, nella seconda metà del XX secolo, hanno seguito con apprensione, talvolta con angoscia, l'evolversi dei rapporti internazionali. Nei decenni successivi al secondo conflitto mondiale era infatti universalmente diffuso il timore che, da un momento all'altro, l'arroganza dei leader di Stati Uniti e Unione Sovietica o un banale errore di calcolo potessero provocare un disastro nucleare di portata planetaria e, quindi, la fine della vita umana sulla Terra. Le cose, per fortuna, non andarono così, e a un certo punto la folle corsa agli armamenti, intrapresa con uguale slancio dalle due superpotenze, si interruppe come per incanto, cedendo il posto alla politica del dialogo.
Ma quando, come e perché nacque quell'irriducibile antagonismo? Perché, dopo il 1945, i principali membri della Grande Alleanza antinazista - uscita vincitrice dalla guerra - divisero il mondo in due blocchi politicamente e ideologicamente contrapposti, pronti a distruggersi a vicenda? E come mai un giorno, quasi all'improvviso e in modo inaspettato, tutto finì?
A distanza di oltre quindici anni dalla dissoluzione dell'URSS, John Lewis Gaddis, autore di numerose opere sull'argomento, propone una brillante sintesi di quel periodo straordinariamente complesso, analizzando i fattori politici, economici e strategici delle scelte operate dai governi di Washington e Mosca e spiegando le ragioni delle fasi più critiche del loro scontro a distanza: il braccio di ferro per il controllo di Berlino, l'invasione sovietica dell'Ungheria, la crisi dei missili a Cuba, le guerre di Corea e del Vietnam, l'installazione di armi a testata nucleare in Europa. Alla rigorosa ricostruzione degli eventi, presentati per grandi nuclei tematici, Gaddis affianca l'esame di alcuni aspetti della psicologia dei protagonisti (le incertezze di Truman sull'uso dell'atomica in Corea, i ripetuti bluff nucleari di Krusciov, le astuzie di Mao per modificare gli equilibri geopolitici), utilizzando i loro scritti e i documenti venuti alla luce solo di recente, dopo l'apertura degli archivi sovietici e cinesi, dai quali emergono non poche sorprese su ciò che avveniva dietro le quinte degli incontri e delle dichiarazioni ufficiali.
“La guerra fredda” costituisce una sicura bussola per orientarsi in quel mondo di apparenze, di specchi deformanti, che permise alla logica dei due blocchi di autoalimentarsi. Si comprende così perché a dare la spallata finale al sistema siano stati i nuovi leader degli anni Ottanta - Giovanni Paolo II, Ronald Reagan e Michail Gorbaciov - che, rovesciando schemi ormai consolidati e mettendo a nudo un gioco delle parti senza più ragione d'essere, affrontarono, neutralizzarono e vinsero le forze che avevano perpetuato quel conflitto.

DAL TESTO – “”La guerra fredda” […] è un libro pensato soprattutto per una nuova generazione di lettori per i quali quel conflitto non è mai stato un susseguirsi di “eventi in corso”. Spero comunque che anche chi l’ha vissuto possa trovare utile questo lavoro, perché, come disse una volta Marx (Groucho, non Karl), “all’infuori del cane, il libro è il miglior amico amico dell’uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere” Mentre la guerra fredda era in corso, era difficile capire cosa stesse accadendo. Adesso che è finita – e che gli archivi sovietici, dell’Europa orientale e cinesi hanno cominciato ad aprirsi – ne sappiamo molto di più, tanto da sentirci quasi sopraffatti dalla mole di dati. Ed è una ragione in più per scrivere un testo breve. Infatti, di fronte al profluvio di nuove informazioni, sono stato costretto ad applicare il semplice “test di importanza” reso famoso dal mio defunto collega di Yale, Robin Winks, “E con questo?””.

L’AUTORE – John Lewis Gaddis, storico di fama internazionale, insegna storia all'università di Yale. Membro del comitato di consulenza del Cold War International History Project, è stato consulente della CNN per la realizzazione dei documentari televisivi della serie "Cold War". Nel 2005 è stato insignito della US National Humanities Medal. Tra i suoi numerosi libri, ricordiamo: “The United States and the Origins of the Cold War 1941-1947” (1972), “Strategies of Containment: a Critical Appraisal of Postwar American National Security Policy” (1982), “The Long Peace: Inquiries into the History of the Cold War” (1987), “We Now Know: Rethinking Cold War History” (1987), “The Landscape of History” (2002), e “Surprise, Security and the American Experience” (2004).

INDICE DELL’OPERA - Prefazione – Prologo. Uno sguardo sul futuro – I. Il ritorno della paura – II. Scialuppe di salvataggio e scialuppe di morte – III. Dirigismo versus spontaneismo – IV. L’alba dell’autonomia – V. Il recupero della legalità – VI. Attori – VIII. Il trionfo della speranza – Epilogo. Uno sguardo sul passato – Note – Bibliografia – Indice dei nomi