La mistica e l'anima russa

Pavel Florenskij
Edizioni San Paolo, pagg.248, Euro 20,00
 
IL LIBRO - Dopo oltre cinquant'anni di oblio, l'opera di Florenskij è stata progressivamente riscoperta in Russia e in gran parte d'Europa. In questo volume compaiono alcuni scritti inediti tra i più significativi di quelli dedicati alla mistica. Sono scritti che, nella loro pluralità di approccio, testimoniano il suo indomito ardore filosofico e spirituale nel voler riportare il pensiero a esprimere la pienezza della vita. Essi abbracciano le tematiche più importanti della sua vita, quali la spiritualità, la preghiera, l'interpretazione della Bibbia, la dimensione estetica, le icone, la storia spirituale della Russia. Il volume si apre con un ampio e documentato saggio introduttivo di Natalino Valentini, il più insigne studioso italiano dell'opera di Florenskij, con una aggiornata nota bibliografica. Le note ai saggi che compongono il testo sono di Lubomir Zak, professore di teologia fondamentale alla Pontificia Università Lateranense e riconosciuto esperto internazionale dell'opera di Pavel Florenskij.

DAL TESTO – “Una sorte drammatica e paradossale ha avvolto l’esistenza del sacerdote ortodosso padre Pavel A. Florenskij e il destino della sua opera dopo la morte. A differenza di gran parte dei pensatori russi dell’inizio del XX secolo che dopo la rivoluzione bolscevica del 1917 scelsero la via dell’esilio, egli volle rimanere consapevolmente in Russia, nel disperato tentativo di smascherare le diverse forme di mistificazione ideologica e di sostenere, proprio in quel drammatico momento storico, la comunità duramente provata da soprusi e violenze. Non appena il regime dei Soviet si accorse della genialità del personaggio, non esitò prima a spremerne ogni possibile potenzialità in ambito tecnico e scientifico, poi a incarcerarlo e fucilarlo non appena la sua presenza di sacerdote-scienziato, che mai depose l’abito talare, iniziò a diventare incompatibile con l’immagine del regime. Da quel dicembre 1937 alla metà degli anni ’80 il nome di Florenskij era stato completamente cancellato, rimosso dalla coscienza pubblica del paese, sebbene sempre gelosamente custodito nella memoria viva di pochi discepoli, amici e famigliari. Poi, dopo oltre cinquant’anni di assoluto oblio, negli ultimi quindici anni l’opera e la testimonianza di Florenskij sono state progressivamente riscoperte in Russia e in gran parte d’Europa. A poco a poco in questi ultimi anni abbiamo assistito a una prodigiosa rinascita, che ha portato alla luce parti considerevoli nella sua vastissima produzione scientifica, filosofica e teologica, lasciando intravedere più chiaramente la statura di vero proprio gigante del pensiero. Su questa impressionante eredità culturale e spirituale sono fiorite negli ultimi anni numerose e diversificate prospettive di ricerca. Ma qual è il motivo più profondo di questa fioritura? Perché la sua opera e la testimonianza stanno generando questo rinnovato interesse, nonostante l’ostinata volontà di cancellarne la memoria da parte del regime sovietico? Soprattutto ci chiediamo: quale può essere il frutto di questa eredità culturale e spirituale per la nuova Russia nella tormentata contraddittoria ricerca di una sua identità?”.

L’AUTORE –  Pavel Florenskij è stato paragonato più volte a Leonardo da Vinci o a Blaise Pascal per la sua intelligenza straordinaria, in grado di unire le più alte speculazioni metafisiche con la matematica e l’ingegneria, la storia dell’arte e la chimica. Dottore in matematica all’università di Mosca a 22 anni, rifiuta la cattedra universitaria e studia teologia. Si sposa, viene ordinato presbitero ortodosso, ha cinque figli. Docente di filosofia presso l’Accademia Teologica moscovita, svolge un’attività sia filosofico-teologica sia scientifica di primissimo livello, fino a che il potere comunista, mal sopportando che quella intelligenza superiore potesse conciliarsi con l’essere cristiano e prete (Florenskij si presentava agli incontri accademici e scientifici in abito talare) lo rinchiude nel famigerato lager delle isole Solovki all’estremo nord del paese. Dopo anni di prigionia e di lavori forzati, l’8 dicembre 1937 nei pressi di Leningrado, all’età di 55 anni, gli viene tolta la vita mediante fucilazione. Il luogo della sepoltura è rimasto sconosciuto, anche se nel luglio 1997 sono state scoperte delle fosse comuni di prigionieri delle Solovki nelle quali sono probabilmente disperse le sue spoglie.
Tra le sue opere finora apparse in traduzione italiana: “La colonna e il fondamento della verità” (Rusconi 1974), “Le porte regali” (Adelphi 1977), “Lo spazio e il tempo nell’arte” (Adelphi 1995), “Il significato dell’idealismo” (Rusconi 1999), “Non dimenticatemi” (Mondadori 2000), “Ai miei figli” (Mondadori 2003).

INDICE DELL’OPERA – Saggio introduttivo – Bibliografia (N. Valentini) - Interpretazione mistica del Salmo 125 – Non considerò un rapimento – La Lavra della Trinità e di San Sergio e la Russia – Icone di preghiera di San Sergio – Lo spiritismo come anticristianesimo – Oro in azzurro – Sul misticismo di M.M. Speranskij – In pace – Nota sugli scritti che compongono la racolta (N. Valentini)