L’antisemitismo in azione. Pratiche antiebraiche nella Francia degli anni Trenta

Valeria Galimi
Edizioni Unicopli, pagg.335, Euro 15,00
 
IL LIBRO – Il volume intende analizzare la presenza, i caratteri e le trasformazioni dell’antisemitismo in Francia negli anni Trenta, attraverso l’esame delle pratiche messe in atto da formazioni e gruppi che si sono serviti del pregiudizio antiebraico come componente di rilievo della propria politica. Tale prospettiva risponde all’esigenza di non circoscrivere l’attenzione alla sola produzione ideologica e al «discorso antisemita», nonché di proporre una lettura maggiormente focalizzata a cogliere la dimensione sociale di questo fenomeno. La scelta di studiare l’antisemitismo in azione offre, infatti, alcune possibili risposte ai seguenti interrogativi: in che cosa l’antisemitismo degli anni Trenta, nell’ultimo decennio di esistenza della Terza Repubblica, si è distinto da quello che trova una sua compiuta elaborazione alla fine del XIX secolo, durante l’affare Dreyfus, considerato il «momento fondatore» della tradizione antiebraica francese? Quali sono le influenze e le eredità dell’uso politico del pregiudizio antiebraico nell’ultimo decennio di esistenza della Terza Repubblica sul regime di Vichy? Questo studio concorre da una parte ad illuminare le filiazioni e le continuità del percorso che ha portato gli esponenti del nuovo regime ad istituire l’antisemitismo di Stato; si propone altresì di esaminare l’uso politico del pregiudizio antiebraico negli anni Trenta alfine di cogliere i caratteri specifici del «laboratorio repubblicano» dell’antisemitismo francese all’interno del quadro europeo.

DAL TESTO – “L’affare Dreyfus si conclude ufficialmente nel 1906, con la riabilitazione del capitano ebreo condannato nel 1899 per alto tradimento. Al termine di questa lunga vicenda giudiziaria, la spaccatura dell’opinione pubblica e l’ondata di antisemitismo che ha investito l’intero paese solo qualche anno prima sembrano appartenere ormai alla Francia fin-de-siècle, mentre prevale la convinzione che il processo di integrazione degli ebrei francesi avviato con l’emancipazione riprenda lentamente il proprio corso. La prima guerra mondiale segna una tappa fondamentale di questo cammino, grazie al contributo di sangue di un numero consistente di ebrei che hanno combattuto per la patria e sono caduti in suo nome. Sono circa 16.000 gli israeliti di nazionalità francese mobilitati, e 13.000 quelli in provenienza dall’Algeria, dall’Europa centrale e dall’Impero ottomano, fra questi si contano 7.500 caduti. È la guerra che offre l’opportunità agli ebrei francesi di dare prova del proprio patriottismo e, al contempo, agli stranieri che si sono arruolati come volontari, di entrare pienamente nella nazione. Nell’aprile 1914 la rivista del concistoro di Parigi “L’Univers israelite” stima – con troppo ottimismo – che “il periodo eroico e tragico dell’antisemitismo è terminato”. “Ho archiviato il mio antisemitismo dal giorno della mobilitazione; l’ho anche amaramente deplorato, da quando ho visto tanti nomi ebrei fra i morti sul campo d’onore”, scrive Gustave Téry direttore del giornale “L’Ceuvre”, uno dei promotori della campagna antidreyfusarda. Il giornale “L’Action française” per la prima volta interrompe la pubblicazione di una piccola rubrica quotidiana dedicata all’Affare Dreyfus, e il suo direttore Charles Maurras, rende onore agli ebrei caduti in combattimento. In occasione della morte di uno dei fondatori de “L’Humanité”, Henri Casewitz, Maurras attesta: “L’Action française rispetta gli eroi ebrei… Il nostro antisemitismo ha stabilito i suoi principi prima della guerra; esso coincideva con il nostro nazionalismo, che è rimasto immutato. Ci siamo dispiaciuti nel vedere che gli ebrei governavano la Francia, ma non ci è dispiaciuto che essa venisse servita da ebrei, e non abbiamo atteso la morte di Henri Casewitz per affermarlo” . Nondimeno, come ha osservato Eugen Weber, il leader della Action française manifesta apprezzamento solo nei confronti degli ebrei caduti per la patria mentre non esprime alcun riconoscimento all’insieme degli ebrei combattenti”.

L’AUTRICE – Valeria Galimi ha conseguito nel 2001 il titolo di dottore di ricerca presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Chercheur associé all’Institut d’histoire du temps présent (CNRS) di Parigi, è attualmente assegnista di ricerca all’Università di Siena; insegna inoltre Storia culturale del XX secolo all’Università di Roma La Sapienza. Ha pubblicato numerosi saggi e contributi in volumi collettanei, in riviste italiane e straniere sulla storia politica francese degli anni Trenta e del regime di Vichy; si è anche occupata di persecuzioni antiebraiche e di violenze contro i civili in Italia. È coautrice di “Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-1945. Guida bibliografica alla memoria” (Roma, 2003), e curatrice del volume “Le XXe siècle des guerres” (Paris, 2004) e del numero monografico di «Quaderni storici» “Discorsi agli elettori” (Bologna, 2004).

INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Enzo Collotti – Introduzione – I. Da Dreyfus a Vichy – Gli ebrei e la Francia nell’entre–deux-guerres – 1. Dopo l’affaire Dreyfus – 2. Gli anni Trenta: un preludio a Vichy? – 3. La République juive negli anni Trenta – 4. Antisemitismo e intellettuali. Note a margine – II. “Professionisti” dell’antisemitismo – 1. Chi sono gli antisemiti? – 2. Gruppi e movimenti antiebraici – 3. Ligues di estrema destra – 4. I cattolici intransigenti – III. Pratiche antiebraiche. Una tipologia – 1. “Quello che si dice degli ebrei”… – 2. Pratiche discorsive tra tradizione e nuovi temi – 3. Manifestazioni e riunione politiche – 4. “Antisemitismo di piazza” – IV. Momenti antisemiti. Dal nuovo ‘affaire Dreyfus’ alla sommossa di Costantine – 1. L’affare Dreyfus agli inizi degli anni Trenta. I disordini del Teatro Ambigu a Parigi – Xenofobia e antisemitismo. L’arrivo degli esuli del Terzo Reich – 3. L’affare Stavishy e il 6 febbraio 1934. “Il temibile attentato alla Repubblica”- 4. Il caso dell’Africa del nord - Gli scontri di Constantine – V. Dal fronte popolare alla guerra – 1.L’attacco contro Blum, juif d’état – 2. La ‘banalità’ dell’antisemitismo. Recrudescenza della propaganda e delle azioni antiebraiche – 3. Il 1938: L’influenza dei fattori internazionali – 4. Contro la guerra juive: proposte per la soluzione del ‘problema ebraico’ – Epilogo – 1. Azioni di controllo e reazione repubblicana. Il decreto Marchandeau – 2. Il processo contro Darquier de Pellepoix – Indice dei nomi