Laogai. I Gulag di Mao Zedong |
||||
Hongda Harry Wu | ||||
L'Ancora del Mediterraneo, pagg.166, Euro 15,00 | ||||
IL LIBRO – È una storia che risale all'ottobre 1956. Hongda Harry Wu, giovane studente, commenta criticamente l'invasione dell'Ungheria da parte dell'Unione Sovietica, che aveva sedato nel sangue una rivolta popolare. Viene prima sottoposto a indagine e successivamente arrestato: trascorrerà diciannove anni rinchiuso nei laogai, i campi di rieducazione e lavoro voluti da Mao.
DAL TESTO – “Per mantenere il potere e reprimere il popolo, ogni dittatura necessita di un sistema carcerario, sia esso un campo di contramento o di lavoro. Nel primo caso il fine perseguito è l’eliminazione del prigioniero; nel secondo lo sfruttamento dei detenuti acquista una valenza economica. I campi correzionali della Cina comunista (laogaidui) esistono da oltre quarant’anni, e rivaleggiano sotto ogni punto di vista – per crudeltà, fini e numero di prigionieri – con i loro omologhi nazisti e sovietici. L’AUTORE – Wu è nato nel 1937 a Shanghai dove ha seguito le scuole cattoliche. Fuggito dalla Cina, dagli anni Ottanta del Novecento vive a Washington dove ha fondato la Laogai Research Foundation, che studia la particolarità cinese dei gulag e soprattutto i suoi addentellati economici nella produzione di merci che invadono il mondo. INDICE DELL’OPERA – Prefazione all’edizione italiana – Prefazione – Nascita e organizzazione dei laogai – Lavoro correzionale penitenziario – Rieducazione attraverso il lavoro – Destinazione professionale obbligatoria – I Laogai sotto Deng Xiaoping – Postfazione – Appendici – Tre esempi di laogaidui – Il caso Volvo-Chinter - Note |