Massoneria in Calabria. Personaggi e documenti (1863-1950)

Ferdinando Cordova
Luigi Pellegrini Editore, pagg.265, Euro 18,08
 
IL LIBRO – Gli scritti raccolti in questo volume, sono stati elaborati nell’arco di una ricerca, la quale dura, ormai, da vent’anni e pubblicati, in parte, su riviste. Essi non costituiscono una storia organica della massoneria calabrese. A un tale lavoro non è possibile, per lo stato attuale delle fonti, porre mano. Lo scioglimento del Grande Oriente, operato dal Fascismo nel 1925, ha infatti non solo disperso l’archivio dell’istituzione, facendo giungere a noi solo alcuni frammenti, ma ha, nel contempo, frantumato e smarrito i documenti delle logge, nel tentativo di annullare una tradizione. Ciò non ostante, vent’anni di silenzio non hanno cancellato del tutto uomini e iniziative della massoneria postunitaria nella regione. A furia di insistere e di cercare, sono così affiorati, dall’oscurità di archivi di famiglia, dove giacevano conservati con scarsa prospettiva di utilizzo futuro, le carte, le lettere e gli attestati, che sono alla base del volume e che hanno aperto squarci consistenti nel silenzio o nella caligine venutisi a formare, in questi anni, per mancanza di riscontri. Gli studi qui riuniti, pertanto, ricostruendo eventi e facendo luce sulla operosità di personaggi, oggi dimenticati, ma che hanno svolto un ruolo importante nelle vicende della nostra terra, esaminano i temi e i tempi, attraverso cui i liberomuratori calabresi hanno partecipato, con un contributo consistente di idee e di lavoro, alla vita del Paese, tra stato liberale e secondo dopoguerra, e colmano un vuoto oggettivo nella storiografia sulla regione.

DAL TESTO – “Nel dicembre del 1908, la rivista del Grande Oriente dava notizia che era in vendita, finalmente, il primo volume de “Il libro del massone italiano” di Ulisse Bacci. La pubblicazione dell’opera, più volte annunciata, aveva subito continui rinvii. Ancora nel gennaio, l’autore s’era scusato, invocando la comprensione di “amici” e “sottoscrittori”, per il ritardo, dovuto non solo al trasloco della tipografia stampatrice, ma, soprattutto, alle “numerose aggiunte”, che avevano determinato “un aumento di composizione, di correzione e di stampa”. Il libro usciva in un momento dedicato per la massoneria italiana. Nell’estate del 1908, infatti, si era venuta consumando, all’interno dell’ordine, una frattura, che avrebbe dato luogo, per molti anni, a polemiche senza fine ed a scontri frontali. Pretesto ne era stato il dibattito, alla Camere dei deputati, su una mozione, presentata da Bissolati, per abolire l’insegnamento religioso nella scuola elementare. Il documento affrontava – come ho chiarito altrove – la vecchia “querelle”, tra laici e cattolici, circa la base da attribuire al processo educativo dei fanciulli. Palazzo Giustiniani si era mosso per sospenderlo, non solo promovendo, nel paese, varie iniziative ed adunanze, ma anche invitando i suoi iscritti, e, in particolare, i deputati massoni, a prendere gli accordi necessari per una condotta concorde e risolta. A monte di tale atteggiamento, c’erano le certezze create dalle recenti prove elettorali amministrative, in cui le forze della democrazia progressista – dai liberali ai socialriformisti – avevano formato un’alleanza, il così detto “blocco popolare”, ed avevano conquistato molti comuni. Il risultato più clamoroso si era avuto a Roma, dove Ernesto Nathan era stato proclamato sindaco, con grande sdegno dei cattolici i quali avevano visto, in tale esito, una manovra provocatoria, che mirava a contrapporre, e proprio nella sede per loro più emblematica, un ex gran maestro al capo carismatico della Chiesa. Per un lungo periodo, anzi, la sua presenza in Campidoglio aveva sembrato materializzare – non senza certa enfasi – il “libero pensiero”, assiso di contro alla religione ed alla fede”.

L’AUTORE – Ferdinando Cordova è titolare della terza cattedra di storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Roma “La Sapienza”. Autore di numerose opere sulla vicenda dell’Italia unita, ha dedicato, in particolare, alla storia del Grande Oriente i volumi “Massoneria e politica in Italia. 1892-1908” (Laterza, Roma–Bari, 1985) e “Agli ordini del serpente verde. La massoneria nella crisi del sistema giolittiano” (Bulzoni, Roma, 1990). Ha scritto, inoltre, la voce “Massoneria” per il “Dizionario storico” dell’Italia unita (Laterza, Roma–Bari, 1996).

INDICE DELL’OPERA – Presentazione - Per la storia della massoneria calabrese. Documenti inediti – Massoneria e politica: la scissione del 1908. Documenti – La crisi massonica del 1908. Una riflessione inedita di Oreste Dito – Biagio Camagna, massone – La prima loggia regionale calabrese di rito simbolico. I documenti costitutivi – Massoneria e fascismo. Appunti per la biografia di un “33” calabrese: Gaetano Ruffo – L’opposizione massonica antifascista a Reggio: Luigi Capello e le vendite carbonare – La ripresa democratica nei documenti di un protagonista: Nicola Lombardi – Indice dei nomi