Nazione guerriera. Il militarismo nella cultura degli Stati Uniti

Gordon Poole
Colonnese Editore, pagg.174, Euro 10,00
 
IL LIBRO – All’indomani della guerra dei Balcani, dell’attacco alle Twin Towers, dell’attacco all’Afghanistan e all’Iraq, un saggio di estrema attualità per conoscere nel profondo la cultura militare statunitense. Richiamandosi a una tradizione americana di pacifismo anti–imperialista da Henry David Thoreau, Mark Twain, a Noam Chomsky, Ramsey Clark, l’Autore individua momenti significativi della storia statunitense intesa come storia di conflitti, sia interni che esterni. Coltivando l’antico sogno di essere il popolo eletto, investito di una missione democratica e imperialista di portata mondiale, la cultura dominante statunitense sviluppa, nel corso dei secoli, un’ideologia peculiarmente bellicosa ed espansionista, spesso accompagnata da motivazioni umanitarie.

DAL TESTO – “Considerando il ruolo primario degli Stati Uniti d’America nella NATO, il cui comandante supremo è per statuto un generale statunitense, è da chiedersi come e quando questi concetti – Guerra di annientamento, popolo nemico – siano entrati nella loro cultura militare. Diviene immediatamente chiaro, ripensando alle guerre combattute dagli Usa nel Novecento (I e II Guerra mondiale, Corea, Vietnam, ma ricordiamo anche gli interventi in Panama e Grenada e nei Balcani) che tali concetti sono stati sempre operanti, nel senso che erano opzioni praticabili all’occorrenza. Su ciò concordano gli storici militari, anche se possono sussistere dubbi su quanto strategie di annientamento abbiano influito sulla condizione di questa o quella guerra. Risulta evidente la loro importanza determinante per gli Usa durante la II Guerra mondiale (bombe incendiarie e nucleari contro il Giappone) e nel Vietnam (armi chimiche, torture sistematiche e massacri di civili). Per cogliere il momento storico in cui i due concetti militari in oggetto divengono operativi bisogna risalire alla Guerra civile americana (1861-1865). La storia militare insegna che verso la fine del Settecento in Europa, con la Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, i confini militari si fecero più feroci”.

L’AUTORE – Gordon Poole è nato nel Massachusetts nel 1934, vive in Italia dal 1957. Dal 1975 insegna presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. La sua militanza pacifista e anti–imperialista risale ai primi anni Sessanta. È membro attivo di organizzazioni politiche e pacifiste. Fa parte del comitato scientifico del mensile “Guerre e pace”.

INDICE DELL’OPERA – Introduzione alla seconda edizione – Introduzione alla prima edizione – La fortuna del concetto di “popolo nemico” – Herman Melville e la guerra totale – Parla “Alce Nero” di Neihardt – Imperialismo e pacifismo di fine Ottocento – Dalla guerra contro il nazismo alla bomba atomica – Il dopoguerra prefigurato ne “I nudi e i morti” di Norman Mailer – 1946: La rivolta della truppa – I combattenti raccontano il Vietnam – Operazione “Tailwind” – Strage di Stato a Waco, Texas – Terre, carbone e popoli nativi – La guerra del 2000 – Bibliografia