Schiavi del Supermercato

Monica Di Bari e Saverio Pipitone
Arianna Editrice, pagg.95, Euro 10,50
 
IL LIBRO – Qual è lo scenario della grande distribuzione organizzata in Italia? Chi sono i protagonisti del sistema iper e supermercato e quali le strategie commerciali?
”Schiavi del Supermercato” offre una visione completa di queste dinamiche, svelando al lettore e al consumatore le pratiche commerciali e di vendita scorrette utilizzate dai principali gruppi distributivi. Il viaggio comincia con un percorso tra i settori di un grande centro o distretto commerciale: alimentazione, ristorazione veloce, tecnologia, fai da te, multisala. Un’attenta analisi dei grandi marchi di distribuzione – Ipercoop, Esselunga, Carrefour, Auchan, Mc Donald’s, Mediaworld, Ikea – mette in luce le politiche di vendita non sempre corrette e la conseguente emarginazione delle piccole attività locali, produttive e commerciali. Ma cosa può fare un consumatore consapevole per sottrarsi alla trappola della grande distribuzione organizzata? Vengono poi descritte le alternative concrete sperimentate in Italia: i gruppi d’acquisto solidali, i piccoli mercati auto-organizzati, le pratiche che legano la ristorazione al cibo locale. Non mancano i consigli per uno stile di vita sobrio e sostenibile, attento alla necessaria riduzione e scelta dei consumi a sostegno dell’economia solidale e della produzione locale. Una lettura indispensabile per tutti i consumatori; una guida completa per scegliere le proprie azioni di consumo, privilegiando le risorse del territorio in cui viviamo.

DAL TESTO – “Mercato, supermercato, ipermercato. Dominique Fernandez, romanziere e saggista francese, osserva, descrive e si chiede "Un mercato? Che termine piatto e mercantile per designare il territorio magico dove si svolge la più fastosa delle cerimonie in onore dei colori e dei profumi!". Serge Latouche, teorico della decrescita e anche lui francese, nel saggio “L'Altra Africa, tra dono e mercato”, riprende questa affermazione mentre distingue accuratamente il mercato o i mercati con la "m" minuscola dai Mercati con la "M" maiuscola. L'uso della stessa parola per designare al tempo stesso scambi concreti in un luogo determinato e un sistema astratto di scambio, o meglio di commercio, con prezzi indicati in base all'incontro economico della domanda di coloro che consumano e dell'offerta di coloro che producono. Un SUPERMERCATO è qualcosa di ancora diverso. Niente a che vedere con la festa di odori e colori descritta da Fernandez; nessun incontro con chi ha prodotto la merce che desideriamo acquistare. È invece una distesa di marchi colorati che brillano sotto le luci al neon e sistemati ordinatamente in scaffali, corsie e reparti: un supermercato o supermarket è un punto di vendita al dettaglio a libero servizio di prodotti di largo consumo con una superficie compresa fra i 400 e i 2.500 metri quadrati. SUPER, ovvero di qualità superiore al normale, è un prefisso di origine latina che indica un eccesso, una preminenza e il superamento di un limite; calco del greco hupér, da cui iper e IPERMERCATO: in questo vocabolo è ancora più evidente il significato di qualcosa che va oltre, di ultra abbondanza nella dimensione e nella quantità. L'ipermercato è una grande area attrezzata per la vendita al dettaglio con una superficie coperta non inferiore ai 2.500 metri quadrati. L'assortimento dei beni di consumo è molto più ampio rispetto al super: il genere alimentare e i prodotti per l'economia domestica costituiscono solo un reparto delle merci esposte. Nel carrello dell'IPER-CONSUMATORE possiamo trovare anche elettrodomestici, computer, televisori, prodotti di telefonia mobile, tende da campeggio, libri e cd musicali; c'è poi ancora spazio per alcuni articoli sportivi, qualche camicia per rinnovare il guardaroba, mensole a incastro per la libreria, e oggi all'ipermercato si possono acquistare anche i farmaci per soddisfare al meglio le esigenze e i bisogni delle multinazionali farmaceutiche. Il modello è quello di "tutto sotto lo stesso tetto" e nei diversi reparti la disposizione delle merci segue le regole di una rigida logistica. Quello che colpisce completando il percorso di un iper é una gran quantità di impulsi e messaggi visivi e la completa assenza di richiami olfattivi. In particolare nel reparto food la merce non ha odore o se ce l'ha è talmente sottile, delicato e manipolato da raggiungerci, disturbandoci o compiacendoci, difficilmente”.

GLI AUTORI – Monica Di Bari, laureata in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano, collabora con la redazione di “Il/La Consapevole”. Appassionata ai temi della finanza etica e dell’economia sostenibile, frequenta attualmente un master in Commercio equo e certificazione biologica presso l’Università di Bologna.
Saverio Pipitone, laureato in Scienze Politiche con master in Responsabilità sociale d'impresa, è stato caporedattore della rivista “il Consapevole”. Attualmente collabora con una nota rivista specializzata in economia e marketing.

INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Prima parte. La grande distribuzione organizzata in Italia – Il settore alimentare della grande distribuzione organizzata – La grande distribuzione made in Italy: Coop ed Esselunga – I giganti stranieri della distribuzione alimentare: Auchan e Carrefour – LIDL: L’alto prezzo del Discount – Il fast food come modello di distribuzione – Il consumo del tempo libero: Fai da te IKEA e tecnologia Mediaworld – Ikea. La favola del compenso – Mediaworld. Il vizio tecnologico – Il cinema e la grande Distribuzione Organizzata – Multisale, Multiplex e Megaplex. Il consumo del megaschermo – Il documentario politico contro la grande distribuzione – Seconda Parte. Alternative concrete alla grande Distribuzione Organizzata – L’alternativa strategica del piccolo è bello – Cibo e cultura locale contro la grande ristorazione organizzata – I mercatini locali come luoghi di consumo e incontro sociale – L’alternativa dei Gruppi d’Acquisto Solidali – Decrescita e semplicità volontaria nelle società dei consumi – I protagonisti della distribuzione moderna – Bibliografia