Siria. Dalle antiche città-stato alla primavera interrotta di Damasco

a cura di Mattia Guidetti
Editoriale Jaca Book, pagg.226, Euro 18,00
 
IL LIBRO – Oggi la Siria è esposta al rischio di un duro intervento economico e diplomatico, se non di un'aggressione militare internazionale. Dieci autori qui la presentano alla luce della formazione del moderno Stato siriano e attraverso un breve profilo della stratificazione storica che ne ha caratterizzato il territorio dalla remota antichità a tutto il ‘900. Il libro è stato costruito per far incontrare la Siria a chi sta dall’altra parte del Mediterraneo, in Europa. Non è una cronologia con una scheda geopolitica finale, ma un tuffo nelle stagioni affascinanti di questo paese. Si tratta via via di dipingere al lettore il fiorire e il rifiorire della Siria, ma anche il patire i giochi dei poteri antichi e degli imperialismi contemporanei. Si percorrono i millenni formativi della Siria antica, la città greco-romana, il passaggio dal mondo bizantino alla grande fioritura umayyade, il X secolo e poi il periodo di Nur al-Din e dei principati crociati, il lungo governo ottomano, la rinascita culturale e il processo di indipendenza politica tra ‘800 e ‘900. Infine, i contributi sulle minoranze cristiane, sul cambiamento della letteratura attraverso il romanzo e quello conclusivo sull’evoluzione generale del Paese dal punto di vista politico ed economico permettono di conoscere con maggior dettaglio degli ultimi cinquant’anni. Emergono il ruolo cardine della Siria nei confronti delle zone limitrofe e di cerniera nell’ottica di avvicinamento per regioni più lontane e, allo stesso tempo, la straordinaria continuità abitativa e culturale che ne caratterizza il territorio. Non è solo il riconoscimento di una ricchezza passata, ma anche un orientamento verso il futuro, nella speranza che oltre a saperi, materiali e conoscenze, siano sempre più donne e uomini di questo Paese a fare riaffiorare i fili dello scambio oltre i confini nazionali e a governare le vicende.

DAL TESTO – “Il paesaggio che si para davanti agli occhi dell’osservatore tra pianure coltivate e aree steppose, “isole” fertili e regioni sempre più verdeggianti procedendo verso le propaggini nord-occidentali è cadenzato, con diversa intensità, da colline artificiali “deposte” sul terreno, esito della reiterata attività antropica, spesso intervenuta per millenni, sui luoghi di originario insediamento umano ove sia le strutture in semplice fango che gli impianti architettonici complessi subirono nel corso del tempo abbandono e successiva ricostruzione, producendo un progressivo innalzamento del livello dell’insediamento stesso, secondo un processo stratigraficamente documentabile e visivamente apprezzabile nella configurazione dei cosiddetti “Tells”. […] L’archeologia sistematica nella Siria preclassica si avvìa nella stessa stagione con esiti assai felici sebbene di minore risonanza; si registrano risultati tutti inerenti le culture storiche del I millennio a.C. (in piena età del Ferro), cioè dell’ultima fase di sviluppo delle civiltà urbane nella regione, che diverrà terra di conquista delle armate assire e quindi provincia persiana (dalle prime scoperte delle capitali dei potentati aramaici di Zinçirli/Sam’al, di Tell Halaf/Guzana agli scavi di Karkemish fino alle attività archeologiche sulla costa a Biblo, Sidone e Tiro e alla messa in luce di importanti centri provinciali dell’impero neoassiro, a Tell Ahmar/Til Barsip e Arslan Tash/Khadatu al tempo del mandato francese)”.

GLI AUTORI – Rita Dolce insegna Storia dell’Oriente antico presso l’Università di Roma e di Palermo; Dagmara Wielogsz è docente a contratto di Archeologia greco-romana presso l’Università di Venezia; Mattia Guidetti è dottore di ricerca in Storia dell’Arte Musulmana presso il Dipartimento di Studi Euroasiatici dell’Università di Venezia; Martino Diez è iscritto al Dottorato di ricerca in Studi Orientali presso l’Università di Venezia; Antonino Pellitteri è professore di Storia dei Paesi Musulmani presso l’Università di Palermo; Khairiyya Qasimiyya insegna presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Damasco; Paolo Branca è professore di Lingua e Letteratura Araba e di Storia della Cultura Araba presso l’Università Cattolica di Milano; Yoseph Yacoub è professore di Scienze Politiche all’Istituto dei diritti dell’uomo dell’Università Cattolica di Lione; Maria Elena Paniconi è dottore di ricerca in Letteratura Araba Contemporanea presso l’Università di Venezia; Samir Aita è Direttore generale di Le Monde Diplomatique, Editions Arabes.

INDICE DELL’OPERA – Introduzione - La Siria antica: una civiltà plurimillenaria (Rita Dolce) – Tadmôr nel deserto. La città greco–romana (Dagnara Wielogsz) - Breve profilo del periodo bizantino in Siria (Mattia Guidetti) - L’antichità nella formazione dell’arte medioevale siriana (Mattia Guidetti) - Sayf ad-Dawla tra mito e storia (Martino Diez) - Nur al-Din al Shahid e l’unificazione della Siria nel XII secolo. Il periodo ayyubide e mamelucco. Cronologia 1174-1516 (Antonino Pellitteri) - La Siria nel periodo moderno: dagli Ottomani all’indipendenza (Khairiyya Qasimiyya) - Il ruolo della regione siro-libanese nella rinascita culturale araba in epoca moderna (Paolo Branca) - Le minoranze cristiane in Siria (Joseph Yacoub) - Il romanzo siriano: profilo di una narrazione in cambiamento (Maria Elena Paniconi) - La Siria contemporanea: una storia di sconvolgimenti e costruzioni (Samir Aita) – Cartine – Grafici